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Andrea Agostinelli·7 aprile 2020

5⃣ discorsi nello spogliatoio che hanno cambiato la storia del calcio

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Il 7 aprile del 2000 usciva in Italia ‘Ogni maledetta domenica’, uno dei film più importanti nella cinematografia sportiva.

La pellicola è entrata nell’immaginario collettivo per l’iconico discorso di Al Pacino alla sua squadra nello spogliatoio, una scena che diversi allenatori hanno riutilizzato nella realtà per caricare i propri giocatori.


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Per celebrare questa ricorrenza abbiamo fatto un tuffo nel passato per riproporvi cinque discorsi avvenuti negli spogliatoi che hanno cambiato la storia del calcio.


ZINEDINE ZIDANE

A Cardiff, alla fine del primo tempo della finale di Champions League tra Real Madrid e Juventus, si racconta che nello spogliatoio bianconero si fossero vissuti momenti di tensione dopo uno scontro tra Bonucci e Dybala.

Allo stesso tempo, nello spogliatoio dei Blancos, la situazione era decisamente più rilassata con Zinedine Zidane che spiega ai suoi giocatori al ricetta perfetta per vincere: “Loro giocano con il 4-4-2, con Dani Alves e Mandzukic molto alti. Quello che dobbiamo fare è farli rinculare, come ci è toccato fare a noi”.


ANTONIO CONTE

In un’intervista rilasciata pochi mesi fa, Antonio Conte disse che l’unico modo per lasciare un segno sui giocatori nel corso dell’intervallo sono le sfuriate.

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Così, lo scorso 9 febbraio, con la sua squadra sotto 2-0 nel derby con il Milan, guarda i suoi giocatori negli occhi e dice: “Quanti gol avete ancora intenzione di prendere?”.


JOSE MOURINHO

A fine primo tempo l’Inter è sotto per 1-0 contro la Dynao Kiev. Mourinho è letteralmente furioso. Come ha raccontato successivamente Dejan Stankovic, il portoghese non era mai stato così aggressivo negli spogliatoi. Jose prende a calci il lettino dei massaggi, è una furia totale. Se la prende con chiunque e poi dice: “Se dobbiamo uscire, devono dimostrare di essere più forti di noi”.

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E dalle parole passa anche ai fatti. Fuori Chivu e Cambiasso, dentro Balotelli e Thiago Motta. Il classico doppio cambio “alla Mourinho”. Una mossa che porta gli effetti sperati dato che i nerazzurri vincono per 2-1, un successo che tutti i giocatori hanno giudicato fondamentale nella rincorsa al Triplete.


RAFA BENITEZ

La leggenda narra che i giocatori del Milan alla fine del primo tempo della finale con il Liverpool, in vantaggio per 3-0, avessero già iniziato a festeggiare. Nessuno lo ha mai confermato.

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L’unica certezza sono le parole che Rafa Benitez dedicò ai Reds negli spogliatoi: “Alzate la testa. Avete lavorato sodo per arrivare sino a qui. Non ha senso mollare dopo 35′.  Se segniamo un gol la partita è riaperta”. Ne arriveranno 3 in 6 minuti.


ARRIGO SACCHI

Gianni Brera è stato probabilmente il miglior giornalista sportivo italiano di tutti i tempi. Tra i suoi meriti c’è anche di quello di aver, involontariamente, motivato i giocatori del Milan prima della finale contro la Steaua Bucarest nel 1989.

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Nello specifico scrisse un articolo in cui consigliava ai rossoneri di impostare una partita difensiva. Arrigo Sacchi, il tecnico milanista dell’epoca, lesse l’articolo ai suoi ragazzi e poi gli chiese: “Cosa ne pensate?”. La risposta arrivò dal campo con il Milan che si impose per 4-0.