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Mario De Zanet·3 agosto 2019
20 anni fa, Henry cambiava la storia dell'Arsenal

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Mario De Zanet·3 agosto 2019
Due giorni fa, l’Arsenal acquistava Nicolas Pépé.
20 anni fa, invece, firmò Thierry Henry: era il 3 agosto 1999 quando Arsene Wenger riaccolse il suo pupillo, persosi in sei mesi insoddisfacenti alla Juventus.
Henry ha vissuto 6 mesi anonimi alla Juventus, sfociati in un divorzio dalla maglia bianconera: la futura leggenda Gunners sbarca a Torino per sostituire Alex Del Piero, il cui crociato salta in un triste giorno del novembre 1998.
Henry arriva a gennaio 1999, ma il crac di Pinturicchio segna irrimediabilmente la stagione juventina a e, con essa, anche i sogni di gloria bianconera del giovane Thierry: l’obiettivo scudetto è inarrivabile e la Champions League, unico scopo rimasto, non può essere disputata dal francese. È un’annata maledetta e il giovane transalpino ne risente.
A febbraio le enormi difficoltà della formazione bianconera conducono ad un avvicendamento in panchina, cruciale per il successivo addio di Henry: addio Lippi, arriva Ancelotti.
Non esistono controprove su come l’avrebbe utilizzato Lippi nel lungo periodo, mentre le scelte operate dall’attuale tecnico del Napoli lo hanno certamente allontanato dalla porta, offuscandone le potenzialità nei pressi dell’area.
L’Ancelotti ancora integralista di fine anni Novanta lo considera esterno di sinistra, spesso schierato in un centrocampo a 4. Titì si distingue per abnegazione, ma non brilla, limitato anche dal talento esorbitante di Zidane.
Talora s’infiamma, ma la fascia non è il suo posto, eppure la convinzione di Ancelotti è radicata. Addirittura, nello spareggio per la Coppa UEFA con l’Udinese, Carletto sceglie un giovane Simone Perotta in appoggio ad Inzaghi nel fronte offensivo: una carestia di infortuni priva i bianconeri di Zidane, Del Piero e altri campioni, ma Titì rimane lì, relegato alla fascia sinistra.
La Juventus non intravede le sue reali potenzialità e la cessione è una conseguenza inevitabile. L’Arsenal, estremamente vicino ad acquisirlo anche a gennaio ’99, ripiomba sul giocatore: il suo mentore Wenger, suo tecnico al Monaco, lo sceglie come rimpiazzo per Anelka, appena partito verso il Real Madrid.
Henry non percepisce la fiducia della Juventus e perde la pazienza quando l’allora DG Moggi prova a girarlo all’Udinese: Henry dirà che la Juventus intendeva cederlo ai friulani in cambio di Marcio Amoroso, la versione di Moggi invece riferisce di un prestito per permettergli di crescere.
Ho sbagliato con lui, ho pensato fosse un esterno
Qualsiasi sia la verità, l’ipotesi friulana offese il giocatore, che spinse per l’addio definitivo all’Arsenal: una scelta che lo renderà una leggenda dei Gunners ed uno dei (pochi) grandi rimpianti di Carlo Ancelotti.