Vialli, il ricordo a 61 anni dalla nascita: la lezione di vita, l’amore per la famiglia e l’abbraccio eterno con Mancini | OneFootball

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·9 Juli 2025

Vialli, il ricordo a 61 anni dalla nascita: la lezione di vita, l’amore per la famiglia e l’abbraccio eterno con Mancini

Gambar artikel:Vialli, il ricordo a 61 anni dalla nascita: la lezione di vita, l’amore per la famiglia e l’abbraccio eterno con Mancini

Il 9 luglio 2025 Gianluca Vialli avrebbe compiuto 61 anni. Sono passati oltre due anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 5 gennaio 2023, ma il suo ricordo continua a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuto, amato e ammirato, dentro e fuori dal campo.

Gianluca Vialli, il ricordo a 61 anni dalla nascita: la lezione di vita, l’amore per la famiglia e l’abbraccio eterno con Mancini

Calciatore straordinario, uomo di profonda umanità e testimone di una battaglia contro la malattia affrontata con dignità e lucidità disarmanti.


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Dalle origini al successo: una carriera vissuta da protagonista Nato a Cremona il 9 luglio 1964, Vialli muove i primi passi calcistici nel Pizzighettone e nella Cremonese, con la quale debutta nel calcio professionistico. La consacrazione arriva con la Sampdoria, dove insieme a Roberto Mancini forma una delle coppie più iconiche del calcio italiano: i leggendari “Gemelli del gol”. Con i blucerchiati conquista uno Scudetto, quattro Coppe Italia e una Coppa delle Coppe, sfiorando nel 1992 la Coppa dei Campioni.

Passa poi alla Juventus, dove vince tutto: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa italiana e la Champions League nel 1996. Chiude la carriera al Chelsea, dove assume anche il ruolo di allenatore-giocatore, ponendo le basi per una carriera in panchina che prosegue al Watford fino al 2002.

Un amore incontrato a Londra e una nuova vita dopo il calcio A Londra Vialli trova anche l’amore: la sua compagna di vita Cathryn White Cooper, con la quale costruisce una famiglia serena insieme alle figlie Olivia e Sofia. Terminata la carriera da allenatore, Gianluca si reinventa opinionista televisivo e analista calcistico, amatissimo per il suo garbo, la competenza e l’innata eleganza.

Nel 2019 torna in prima linea nel mondo del calcio, accettando l’invito dell’amico di sempre Roberto Mancini ad entrare nello staff tecnico della Nazionale Italiana. Insieme, nel 2021, scrivono una delle pagine più belle dello sport azzurro, conquistando il Campionato Europeo dopo la vittoria in finale contro l’Inghilterra. L’abbraccio tra Vialli e Mancini a Wembley diventa il simbolo di un’amicizia eterna, forgiata nello sport e nella vita.

La battaglia contro il cancro: una lezione di forza e umanità Nel 2017 arriva la diagnosi di tumore al pancreas. Vialli affronta la malattia con coraggio e determinazione, scegliendo di condividerne alcuni aspetti pubblicamente per lanciare un messaggio di speranza e consapevolezza.

Le sue parole sono rimaste scolpite nella memoria collettiva:

«La malattia non è esclusivamente sofferenza. Ci sono momenti bellissimi. La malattia ti insegna molto su te stesso e può spingerti oltre i limiti della vita superficiale. Non la considero una battaglia, ma un’opportunità per riflettere su cosa conta davvero.»

La sua filosofia di vita ha ispirato milioni di persone, ben oltre il perimetro calcistico. Vialli ha dimostrato che si può convivere con la malattia senza rinunciare alla gioia e alla gratitudine per la vita.

Il ricordo di Roberto Mancini: «Ti voglio bene, amico mio» In occasione di quello che sarebbe stato il suo 61° compleanno, Roberto Mancini ha voluto omaggiare l’amico fraterno con un post commosso sui social:

«Ciao Luca, tanti auguri di buon compleanno. Ti voglio bene.»

Parole semplici e profonde, accompagnate da due fotografie che li ritraggono insieme, nel momento più alto della loro carriera condivisa: l’abbraccio sul prato di Wembley dopo il trionfo agli Europei del 2021. Un gesto che racchiude decenni di amicizia, fatica, vittorie, cadute e rinascite.

Mancini ha scelto anche una citazione di Aristotele per descrivere il loro legame:

«L’amicizia è una sola anima che abita in due corpi, un cuore che batte in due anime.»

Un’eredità che va oltre il calcio Il nome di Gianluca Vialli resta indissolubilmente legato non solo ai successi sportivi, ma a un modo di essere e di affrontare la vita che ha lasciato un segno profondo. La sua umanità, il suo sorriso, la capacità di trovare luce anche nei momenti più bui sono l’eredità più autentica che ci ha lasciato.

Il suo ricordo continua a vivere nei cuori della famiglia, degli amici, dei tifosi e di chiunque abbia trovato ispirazione nella sua storia. Perché come lui stesso disse:

«Il cancro può anche insegnarti a vivere meglio.»

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