Ventura: «Il Torino mi incuriosisce, con Simeone la Maratona si divertirà! E per l’Europa…»  – ESCLUSIVA  | OneFootball

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·9 Agustus 2025

Ventura: «Il Torino mi incuriosisce, con Simeone la Maratona si divertirà! E per l’Europa…»  – ESCLUSIVA 

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Gian Piero Ventura in esclusiva, intervista all’ex allenatore del Torino tra i giovani del vivaio granata (e non solo) e le potenzialità della squadra allenata da Marco Baroni

«Grande mister!», «Mister una foto». C’era anche Gian Piero Ventura ieri pomeriggio allo Stadio Giuseppe Moccagatta di Alessandria, impossibile non accorgersene dal momento che – tra i presenti in tribuna – l’ex allenatore del Torino è stato senz’ombra di dubbio il più bersagliato dai tifosi granata. Tantissimi i fan ad aver riconosciuto e fermato il mister di Genova per un semplice complimento o per scattare un selfie in occasione del Memorial Mamma e Papà Cairo.

In Piemonte dal 2011 al 2016: dalla promozione in Serie A nel 2012 alla cavalcata in Europa League nel 2015, prima del passaggio alla guida della Nazionale Italiana. Cinque stagioni «indimenticabili», dice, intercettato da Calcionews24 al termine del torneo, col sorriso ancora stampato in volto dopo i tanti amici ritrovati e i tanti elogi ricevuti. Ecco cosa ci ha raccontato Gian Piero Ventura nella nostra intervista esclusiva.


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Buongiorno Gian Piero Ventura, è sorprendente vedere quanti tifosi del Torino l’abbiano salutata e si siano congratulati con Lei oggi. Cosa significa questo per Lei?

«Mi fa piacere naturalmente! Ho partecipato come ospite a tutte le manifestazioni già del Mamma Cairo, perché ho avuto il piacere di conoscere sia la mamma che il papà. E poi sono legato al Presidente…i cinque anni a Torino sono qualcosa che non puoi dimenticare, mi sento ormai uno di famiglia. Ogni volta che c’è un evento, vengo invitato e io partecipo con piacere».

Lei ha avuto sempre un occhio di riguardo per i giovani, già dai tempi del Torino. Notato qualcosa di interessante oggi?

«In questi tornei ci sono sempre giovani che hanno qualità, alcune decisamente elevate. Ma rimango sempre dell’idea che questo non possa essere l’ultimo step prima della Serie A: il passaggio è troppo ampio tra il settore giovanile e la Serie A. In questo senso alcune società stanno puntando sull’Under 23, dove i giovani devono confrontarsi con delle realtà fisiche completamente diverse. Uno dei tanti motivi per cui i giovani in Serie A faticano a trovare spazio è questo, il passaggio è troppo grande da questo atteggiamento fisico che hanno a livello di settore giovanile rispetto alla prima squadra».

Un esempio può essere Alessandro Buongiorno? Già nel settore giovanile quando Lei allenava il Torino, passato in prestito per poi avere un exploit al suo ritorno in granata…

«Sì, io ho detto le squadre dell’Under 23, perché così – invece che andare in prestito – i calciatori giocano con le maglie della propria società, che li hanno sott’occhio tutto l’anno. Giocatori come Buongiorno, e non solo lui, nel momento in cui dimostrano sia fisicamente che tecnicamente di poter competere a quei livelli, è evidente che poi diventano un benefit economico per la società non indifferente».

Passiamo ora alla prima squadra. L’impressione è che si sia creato un gap tra il Torino e i club che lottano per le posizioni europee. Qual è la medicina per recuperare il distacco?

«Quest’anno il Torino è una squadra che mi incuriosisce molto. Tutti i giocatori che sono arrivati li condivido. Solo Aboukhlal non lo conosco, ma tutti ne parlano bene. I due pescati dall’Empoli (Ismajli e Anjorin, ndr) sono assolutamente condivisibili: credo che l’Empoli sia retrocesso – anche – nel momento in cui Ismajli si è infortunato. Quindi ripeto, i due acquisti dall’Empoli li condivido! Sugli altri…beh Ngonge e Simeone hanno il punto di domanda che sono un po’ di mesi che giocano decisamente poco, quindi è chiaro che avranno bisogno di tempo per ritrovare condizione e ritmo per giocare con abitudine. Però faccio anche un’altra riflessione…»

Ci dica…

«Il Torino credo abbia l’ambizione di giocarsi un pezzo d’Europa, quale poi bisognerà vedere. Una squadra che ha Zapata – se verrà recuperato completamente – ma anche Simeone e Adams… anche chi gioca per quella fascia non credo abbia giocatori poi tanto migliori di questi. Quindi credo che ci sia la possibilità innanzitutto di divertirci: perchè c’è qualità, c’è inventiva e c’è fantasia. E poi è chiaro che al di là delle parole conta il campo. Sarà il campo a dire!»

Ha detto ‘divertirci’… quindi la vedremo al Grande Torino?

«Quando sono a Torino qualche volta vengo, ma ripeto: spero di divertirmi un po’ di più. Perché negli ultimi anni non è stato proprio il massimo sotto questo aspetto. Io credo che quest’anno ci siano i presupposti affinché la Maratona si diverta».

Si ringrazia Gian Piero Ventura per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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