Calcionews24
·5 Maret 2025
Torino, il ‘caso’ Stadio Olimpico spiegato: le mosse del Sindaco, la risposta di Cairo. Le ipoteche e perché sarà fondamentale per il futuro del club

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Al di là dei più che soddisfacenti risultati inanellati da Paolo Vanoli ed i suoi giocatori in queste ultime apparizioni stagionali, c’è un tema che attualmente interessa particolarmente da vicino i tifosi granata. Parliamo dello Stadio Olimpico Grande Torino: l’impianto che ospita le partite casalinghe del club piemontese, oggigiorno al centro di un’annosa ‘questione’ legata alle ipoteche che vertono su di esso. Questione che (potrebbe) però, intrecciarsi a doppio nodo con il futuro della stessa società calcistica.
Da dove iniziare? Semplice, proprio dalle già citate ipoteche. Da qualche settimana il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha avanzato una richiesta all’Agenzia dell’Entrate per il non rinnovamento dell’iscrizione ipotecaria da circa 38 milioni di euro (‘cancellabile’ appunto, unicamente dalla pubblica amministrazione), che pende sul Grande Torino dal lontano 2005; con scadenza teoricamente fissata prossimo 30 giugno. Lo stesso 30 di giugno però, scadrà anche la concessione dell’arena di Palazzo Civico al Toro, circostanza in questo caso – vista l’eccezionalità della situazione – risolta con un prolungamento dell’affitto dello Stadio alla compagine di Via Viotti per ulteriori 18 mesi alle medesime condizioni.
Finita qui? Tutt’altro, dal momento che intervenuto nel corso del canonico appuntamento sulle frequenze di ToRadio, ieri mattina il Sindaco Lo Russo ha annunciato: «Siamo in attesa di un riscontro dall’Agenzia dell’Entrate, auspico che non rinnovi le ipoteche. E dopo: «L’obiettivo è definire quanto prima una possibilità di implementazione di uno stadio che ci consenta come Città di fare ragionamenti diversi dalla sola concessione che abbiamo in questo momento». Insomma, parole che lasciano intravedere tutta la volontà del primo cittadino di ‘vendere’ – una volta risolta la questione ipotecaria – il Grande Torino. Un taglio netto con lo status quo: il ‘mero’ affitto che ha permeato gli ultimi 20 anni.
E Cairo? Il patron del Torino dal canto suo non ha avuto ancora occasione di rispondere alle ultime dichiarazioni di Lo Russo. Bisogna attenersi dunque all’ultimo intervento dell’editore nel merito, risalente a circa dieci giorni or sono ai margini della partita disputata contro il Milan: «Il futuro dello Stadio? Vedremo. Noi non siamo attori di questa vicenda. Ora abbiamo il prolungamento per 18 mesi, poi vediamo. L’acquisto? Parliamo di cose che si possono fare. Oggi non è possibile»
Che il patron abbia formalmente ‘ragione’ non ci sono dubbi. Viene però difficile credere che l’imprenditore alessandrino non sia stato nemmeno accarezzato dal pensiero dei futuri provvedimenti da dispiegare una volta risolto il nodo ipotecario. A maggior ragione dopo le ultime asserzioni del Sindaco, che ricordiamo tutto lasciano intendere fuor che la possibilità di un nuovo affitto ai granata. E che – tra le righe – almeno potenzialmente spalancano le porte all’arrivo di nuovi papabili acquirenti dell’arena (sempre che le mire espansionistiche si fermino poi al perimetro della stessa).
In attesa che i protagonisti della vicenda tornino a far sentire la propria voce non resta che aspettare la chiarificatrice risposta dell’Agenzia delle Entrate. Solo allora il futuro del Grande Torino potrà apparire certamente un po’ meno ignoto: al club, al Comune e naturalmente ai tifosi.