Calcionews24
·15 Desember 2024
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Per Urbano Cairo (e più in generale l’ambiente Torino in toto) la recente vittoria contro l’Empoli non può che avere tutti i lineamenti tipici di una grande, grandissima boccata di ossigeno. L’eurogol di Che Adams tra le mura del Castellani ha regalato un successo che al gruppo di Vanoli mancava da quasi due mesi, mettendo fine – o per lo meno se lo augurano i fan granata – ad un periodo sportivamente parlando drammatico per la squadra piemontese.
Credere però, che l’aver espugnato il fortino toscano abbia magicamente risolto tutti i problemi palesati dal Torino in stagione fino a questo momento, sarebbe ottuso quanto rischioso. Per forza di cose, una parte delle difficoltà riscontrate dai granata dovranno essere e saranno colmate dal lavoro quotidiano dell’ex tecnico del Venezia. Mentre una seconda metà (e tutt’altro inconsistente) in materia di calciomercato.
Lo sa bene l’attuale patron Urbano Cairo che sulle frequenze di Radio Deejay ieri ha ammesso: «A gennaio dovremo intervenire nel mercato». E ancora: «Si sono visti bei segnali (contro l’Empoli, ndr) ma gli interventi ci saranno». Quali interventi? Senz’ombra di dubbio il team sabaudo è oggi alla ricerca di un uomo capace di sostituire il lungodegente Duvan Zapata. Mentre – una volta risolta la prioritaria questione attacco appunto – un difensore da inserire nel parco rosa potrebbe essere il secondo tassello da inanellare per il dt Davide Vagnati e staff.
Tanti i nomi che gravitano intorno all’ambiente Torino in queste ore. Dalla suggestione Beto ad Arnautovic dell’Inter, passando per l’onnipresente Simone. Se c’è una cosa a cui lo stesso Vagnati ci ha però abituato è di tirare nuovi e fino a quel momento poco chiaccherati profili fuori dal cilindro praticamente a trattative ormai concluse. Operare all’ombra di stampa e lontano dalle indiscrezioni sembra infatti il più recente modus operandi adottato dall’alto comando granata.
A tal proposito, al triplice fischio della vittoria contro gli azzurri lo stesso tandem Vagnati Cairo ha atteso nel tunnel che porta ai camerini tutti i giocatori del Torino. Calorosi abbracci e vigorose strette di mano solo volate tra presidente, dt e l’undici di Vanoli. Un tentativo – possiamo ipotizzare – di riportare serenità e rinfoderare di fiducia lo spogliatoio dopo i fatti degli ultimi due mesi. All’indomani di Empoli la crisi dei risultati, le voci sulla (presunta) cessione del club e la veemente protesta dei tifosi proprio contro la dirigenza sembrano leggermente, microscopicamente, più lontane. Guai però ad adagiarsi sugli allori, calciomercato e lavoro sul campo in casa Torino sono ora la duplice direttiva da seguire per non ripiombare nel buco nero autunnale.