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·9 November 2024
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Il Corriere della Sera, al pari di altri quotidiani politici italiani, dedica largo spazio in prima pagina a quella che definisce la «caccia ai tifosi israeliani in piazza» avvenuta ad Amsterdam dopo Ajax-Maccabi Tel Aviv. I fermati sono stati 62, lo choc è forte. Maarten Van Aalderen, giornalista olandese del De Telegraaf, ha espresso sul giornale milanese il suo punto di vista sull’accaduto.
PREVEDIBILE – «Quello che è successo ad Amsterdam era prevedibile perché i segnali c’erano tutti. In questi mesi c’erano state diverse proteste, a volte violente, contro Israele per via di Gaza promosse dai rappresentanti della sinistra radicale e dsa gruppi di immigrati, soprattutto dal Marocco e dalla Turchia. Il clima era incandescente».
SEGNALI DI ANTISEMITISMO – «Ci sono stati diversi episodi in questi mesi. Succede, per esempio, che a scuola non si può più studiare la Shoah perché i figli degli immigrati alzano le mani e cominciano a parlare dei palestinesi. Siamo arrivati al punto che oggi se cammini per strada con la kippah in testa puoi essere insultato. Ad agire sono in genere immigrati musulmani. Anche i tassisti che avrebbero aiutato gli aggressori nella capitale per la maggior parte sono appunto immigrati».
NETANHAYU HA EVOCATO LA NOTTE DEI CRISTALLI – «Anche in questo caso si può parlare di una caccia all’ebreo ma allora l’antisemitismo era al potere e morirono più di 400 ebrei, adesso per fortuna no! Rimane da condannare nel modo più assoluto l’atmosfera terrificante che si è creata dopo la partita e bisogna vigilare affinché episodi del genere non si verifichino più»