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·16 Juni 2025

Tanti auguri, Roma! La favola della Società giallorossa al femminile diventata grande in pochi anni

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C’era una volta, non troppo tempo fa, una Società con sede a Roma e dai colori giallo e rosso che voleva provare a scommettere su uno sport ancora molto sottovalutato: il calcio nella sua controparte femminile. Dopo aver visto i risultati di una neonata Juventus, era nato quel sogno di provare a seguirne le orme e diventare importanti in un movimento ancora agli albori e ricco di potenziale. Perché no?, si dissero i membri societari prima di sedersi al tavolo e prendere una decisione. E lì tutto ebbe inizio.

Il 15 giugno 2018, quella stessa Società dai colori giallo e rosso decise di provarci, di lasciar perdere le eventuali possibilità di fallimento, di lanciarsi in una nuova avventura, e di farlo costruendo da zero una squadra che potesse raccogliere talenti cristallini e pieni di voglia di dare tutto per puntare alla vittoria. Quest’ultima parola, “vittoria”, nello sport piace a tutti, ma è appannaggio di pochissimi, di quei pochi che riescono davvero a centrare l’obiettivo di diventare grandi. La Roma ce l’ha fatta, e non l’è servito tanto tempo.


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Il movimento in rosa del calcio, dal 2018 al 2022, è stato unicamente nelle mani della Juventus in uno strapotere che pareva impossibile da raggiungere. Nel 2022, però, le cose sono cambiate. Quella Società gialla e rossa ha tramutato il giallo in oro, quello della medaglia che viene assegnata alla squadra vincitrice del campionato, e ha conquistato il suo primo scudetto nel 2023, interrompendo la scia inscalfibile delle bianconere, costrette a cedere la corona alle Regine di Roma.

Tra tutte le calciatrici arrivate per prime a indossare quella maglia, rossa come la passione delle sue tifose e dei suoi tifosi e dorata come la medaglia dello Scudetto, ce n’era una, Giada Greggi, che spiccava su tutte: nata e cresciuta a Roma, con il giallorosso nel suo cuore e, finalmente, anche sulle spalle e da rappresentare con orgoglio; l’unica calciatrice di quell’undici iniziale, embrionale, che è rimasta per davvero fino all’ultimo, anche adesso che la favola con due Scudetti consecutivi, due Coppe Italia e due Supercoppe sembra aver perso per strada il suo lieto fine.

Anche se perde la corona, una Regina rimane sempre una Regina, perché ce l’ha nel sangue. La Roma ha nel sangue la vittoria, l’hanno dimostrato i gironi di Champions conquistati sul campo negli anni passati e quella grinta venuta fuori all’ultima di campionato contro la Fiorentina, a cui ha strappato il pass per la prossima stagione. La Regina ha dalla sua parte i sudditi, e non si può dire che la tifoseria non ami alla follia quei colori, come si è visto nel 2023, sempre in Champions, all’Olimpico contro il Barcellona.

Nei momenti di difficoltà vengono fuori le vere squadre. Tanti auguri, Roma, che la prossima stagione sia una rinascita, come quella di una fenice che, tra le altre cose, è di colore rosso e oro.

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