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·31 Mei 2025
Serie B, Brescia penalizzato: le motivazioni del TFN che condannano Cellino

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·31 Mei 2025
Il Tribunale Federale Nazionale ha pubblicato le ragioni della sanzione inflitta al club lombardo. Stravolta la classifica e decisi i playout
Il Tribunale Federale Nazionale (TFN) ha depositato, con inusuale rapidità, le motivazioni che hanno portato alla penalizzazione di 8 punti per il Brescia Calcio, di cui 4 da scontare nella stagione in corso, con effetti immediati sulla classifica della Serie B.
Al centro del provvedimento c’è il mancato versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per il periodo compreso tra novembre 2024 e febbraio 2025, per un totale di circa 2 milioni di euro. Le contestazioni, avanzate dalla Procura Federale, sono state pienamente accolte, con il rigetto di tutte le eccezioni preliminari sollevate dalla difesa del club di Massimo Cellino, che aveva presentato una memoria di oltre 70 pagine.
Il tentativo del Brescia di compensare le inadempienze tramite crediti d’imposta acquisiti dal gruppo Alfieri SPV Srl – risultati poi inesistenti secondo la verifica dell’Agenzia delle Entrate – è stato giudicato gravemente negligente. Il TFN ha stabilito che questi crediti non erano utilizzabili secondo la normativa vigente, e ha ritenuto che il club avesse i mezzi per verificarne la validità prima dell’utilizzo.
La penalizzazione ha modificato profondamente il quadro salvezza:
Il Brescia retrocede direttamente in Serie C
Il Frosinone viene salvato
Lo spareggio salvezza si disputerà tra Salernitana e Sampdoria, con i campani che giocheranno il ritorno in casa e avranno a disposizione due risultati su tre per mantenere la categoria.
La Salernitana, inizialmente contraria alla decisione del TFN, si è successivamente costituita come parte interessata a sostegno della Procura, assieme a Frosinone e Sampdoria. Il Collegio di Garanzia del CONI, come già noto, ha respinto ogni istanza cautelare presentata, sottolineando che non è competente per valutazioni di merito ma solo di legittimità.
Il TFN, presieduto da Carlo Sica, ha smontato la difesa basata sulla presunta “truffa subita”. I giudici hanno ritenuto legittimo e puntuale l’operato di Covisoc e del procuratore Giuseppe Chinè, ribadendo inoltre il principio – già applicato nel caso Taranto – secondo cui ogni violazione (Irpef e Inps) comporta due punti di penalizzazione ciascuna, in quanto distinte e autonome.
Il Brescia potrà presentare ricorso alla Corte Federale d’Appello, ma nel frattempo le date dei playout restano confermate per il 15 e 20 giugno, come ufficializzato dalla FIGC e sostenuto dalla Lega B, presieduta da Paolo Bedin.