Sampnews24
·18 Mei 2025
Sampdoria, dal Club Gaslini: «Mi chiamo chiara e ho 16 anni, tifosa blucerchiata. Mi rivolgo direttamente a chi comanda, e chiedo di…»

In partnership with
Yahoo sportsSampnews24
·18 Mei 2025
Vi proponiamo di seguito il post social dal Sampdoria Club Gaslini con la lettera della giovane tifosa Chiara, a seguito della retrocessione:
«Mi chiamo Chiara, ho 16 anni e sono una tifosa della Sampdoria. Lo sono da quando ho memoria, lo sono nel cuore, nella testa, e credo che lo sarò sempre, perché certe passioni non hanno logica, né età, né categoria.
Scrivo questa lettera a caldo, dopo una delle pagine più nere della nostra storia: la retrocessione in Serie C. Fa male anche solo scriverlo, perché la Sampdoria non è mai stata e non sarà mai una squadra da categorie inferiori. La Sampdoria è storia, è colori, è passione vera. È una maglia che pesa, che va sudata, onorata e rispettata. E onestamente, vedere ciò che è successo in questa stagione lascia dentro un vuoto enorme.
Siamo sinceri: forse in questa Serie B non ci volevano. Forse a qualcuno faceva comodo vederci affondare ancora di più. Troppe coincidenze, troppi episodi strani, troppi silenzi. E noi, tifosi, l’abbiamo percepito fin troppo bene. Ma se questo può essere un alibi. Perché per rappresentare la Sampdoria ci vogliono le palle, e scusatemi la schiettezza. Non basta indossare la maglia blucerchiata per sentirsi parte della storia: quella maglia va rispettata, va onorata.
Tuttavia, al momento non me la sento di puntare il dito solo sui giocatori. Sarebbe facile ora trovare i colpevoli e sparare a zero. Ci sarà tempo per fare nomi e dire tutto quello che c’è da dire. Ma chi ama davvero questa maglia oggi deve guardare in faccia la realtà, anche se fa male. È il momento di svegliarsi, tutti.
E ora mi rivolgo direttamente a voi, a chi siede dietro le scrivanie, a chi “comanda”, a chi prende decisioni che in fin dei conti ricadono sulle nostre spalle: è ora che vi assumiate le vostre responsabilità fino in fondo. Perché questa retrocessione non è solo frutto degli errori sul campo, ma di scelte sbagliate, di silenzi assordanti, di una gestione che ha smesso da troppo tempo di essere all’altezza della storia che rappresentate.»
Langsung