Calcionews24
·30 Juni 2025
Ricci-Milan, da dove nasce l’interesse del Diavolo: la notte da “professore” che convinse i rossoneri

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·30 Juni 2025
L’ufficialità del trasferimento di Samuele Ricci al Milan è la logica conclusione di un lungo corteggiamento, ma soprattutto di una serie di “esami” superati a pieni voti sul campo. Per capire perché il club rossonero abbia deciso di puntare forte su di lui, è necessario abbandonare le analisi generiche e rivivere episodi precisi, duelli rusticani e dichiarazioni eloquenti che hanno caratterizzato le sue sfide da avversario contro il Diavolo. La sua candidatura non è nata sui tavoli dei procuratori, ma sull’erba di San Siro e dello Stadio Olimpico Grande Torino.
Tutto iniziò ai tempi dell’Empoli. Il 12 marzo 2022, in un Milan-Empoli 1-0, i rossoneri in piena corsa Scudetto faticarono a trovare spazi. In quella partita, un Ricci appena ventenne impressionò per la personalità. Un episodio su tutti: al 65′, con il Milan in pressione, ricevette palla spalle alla porta marcato da Franck Kessié; con un controllo orientato e un dribbling secco, saltò di netto il centrocampista ivoriano, guadagnando applausi e l’attenzione degli osservatori. Chiuse quella gara con il 92% di passaggi riusciti e 8 palloni recuperati, numeri da veterano.
Ma è con la maglia del Torino che Ricci diventa un rebus tattico per Stefano Pioli. La notte del 30 ottobre 2022, nel 2-1 del Toro al Milan, Ricci fu il dominatore del centrocampo, la bussola della squadra piazzata davanti alla difesa. Il suo duello con Sandro Tonali fu il cuore pulsante della partita. Al 25′, un suo tackle pulito ma feroce al limite della propria area fermò un’incursione di Tonali, trasformando un’azione difensiva in un contropiede. Ivan Jurić, a fine partita, fu esplicito: «Samuele oggi ha fatto una partita da leader. Contro campioni come quelli del Milan, ha preso in mano la squadra e dettato i nostri tempi. Non mi sorprende che i grandi club lo seguano».
La consacrazione definitiva, però, avvenne l’11 gennaio 2023, nella memorabile vittoria del Torino in 10 uomini a San Siro in Coppa Italia. In quella notte, Ricci fu un gigante. Al 75′, con il risultato bloccato sullo 0-0, intercettò una linea di passaggio di Bennacer destinata a Giroud e, eludendo il pressing di Pobega, lanciò in verticale per Sanabria, creando la più grande occasione dei 90 minuti. Nei supplementari, dopo l’espulsione di Djidji, la sua intelligenza tattica fu cruciale. Invece di schiacciarsi, continuò a giocare, gestendo il possesso con una calma glaciale e guidando la squadra fino al gol-vittoria di Adopo. La Gazzetta dello Sport il giorno dopo titolò: «Ricci, professore in cattedra: il Milan si inchina al regista del Toro».
Dalle prime battaglie con l’Empoli alla maturità da leader nel Torino, ogni sfida contro il Milan è stata una tessera aggiunta al mosaico che ha convinto la dirigenza rossonera. L’acquisto di Ricci non è una scommessa, ma la logica conseguenza di aver subito per anni la sua intelligenza, la sua grinta e la sua qualità. Il Milan non ha comprato un giocatore qualunque, ha comprato il problema che non riusciva a risolvere.
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