Milannews24
·14 Mei 2025
Reijnders a The Athletic: «Stagione positiva? No per un motivo. Ma se vinciamo la Coppa Italia possiamo…»

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·14 Mei 2025
Intervistato da The Athletic alla vigilia della finale di Coppa Italia contro il Bologna, Tijjani Reijnders, centrocampista del Milan, ha analizzato in questi termini la stagione rossonera:
PAROLE – «No, no, no. Non possiamo dire in caso di vittoria che la nostra sia stata una buona stagione. Certo, vinceremmo due trofei, ma il Milan deve competere per lo Scudetto ed andare il più avanti possibile in Champions League. Questo non è successo. Fortunatamente abbiamo una finale da giocare che ci può permettere di vincere un altro trofeo. Ma no. È un mix di sensazioni».
14 PUNTI IN MENO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO – «È frustrante, perché noi abbiamo qualità».
MANCANZA DI CONTINUITA’ – «Abbiamo vinto contro il Real Madrid per esempio e poi pareggiato col Cagliari».
PASSAGGIO DA FONSECA A CONCEICAO – «È sempre diverso quando arriva un nuovo allenatore, perché ha una visione diverse su come vuole giocare e deve trasmettere le sue idee ai calciatori il più velocemente possibile. Ma sì, per noi è stata una discussione su cosa stesse succedendo. A volte siamo stati sfortunati. A volte non eravamo presenti dall’inizio della partita. E ci sono cose che abbiamo dovuto sviluppare molto meglio e molto più velocemente».
FINALE COL BOLOGNA – «Sono una squadra complicata da affrontare. Giocano uno contro uno per tutto il campo, quindi dobbiamo fare tanti movimenti durante la partita. Oltre a questo hanno anche tanta qualità palla al piede. Hanno esterni che stanno giocando bene, però noi non dobbiamo scendere in campo ed avere paura del Bologna. Siamo il Milan e dobbiamo dimostrarlo».
RAPPORTO COL PADRE – «È grazie a lui che ho imparato a giocare. Dopo ogni partita lo chiamo e gli chiedo: “Cosa ho fatto bene? Cosa invece dovevo fare meglio?».
LO SCORSO ANNO POCHI GOL – «Il problema non è la tecnica, il motivo in cui calciavo. Non ero calmo quando ricevevo la palla, perché in un paio di situazioni mi sono detto: “Oh, devo tirare”. Quando sono più calmo davanti alla porta, ti rendi conto di avere più tempo. È quello che è mancato la scorsa stagione».
SOLO PULISIC HA SEGNATO PIU’ DI LUI – «Sono un tipico giocatore box-to-box, che aiuta la squadra a costruire e a trovare la connessione con l’attacco, sia servendo i miei compagni di squadra con i passaggi, sia stando in area di rigore ed essendo importante con i gol».
IDOLO DE BRUYNE – «Quando ero piccolo seguico tanto il Barcellona. Poi sono cresciuto e ho cominciato a seguire Kevin De Bruyne. Guardavo ogni sua partita, le clip su YouTube, soprattutto il modo in cui scansionava il campo prima di ricevere la palla, così sapeva sempre dove fosse lo spazio. Cerco di fare lo stesso».
PROSSIMA STAGIONE – «L’importante è tornare alle basi e ripartire da lì».
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