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·27 April 2025
Radja Nainggolan: “Allenatore? Il mio nome è sempre De Rossi che, quando è arrivato sulla panchina della Roma, ha fatto meglio di Mou”

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·27 April 2025
La Gazzetta dello Sport (F. Conticello) – Oggi Radja Nainggolan ha giusto il tempo di vedere due delle sue anime italiane scontrarsi a e poi dovrà correre pure lui: col Lokeren si gioca la semifinale dei playoff per salire in prima divisione belga. Al momento, però, c’è solo il calcio nei pensieri, sparsi tra Belgio, Italia e pure Europa. Ecco l’intervista completa:
Radja, partiamo dall’Inter: ha esagerato con l’idea di triplete?
“Tutt’altro. Questa squadra è fatta per vincere tutto, che non significa riuscirci in automatico. Per me la rosa è forte e profonda, ma è stata sfortunata a perdere elementi importanti come Dumfries e Thuram al momento opportuno. Per arrivare in fondo a tutto, tutto, bisognava stare al 100% e l’Inter non lo è stata”.
Esagera chi dice che sia più facile vincere la Champions che il campionato?
“Non lo so, io dico solo che per me vincerà la Serie A, poi in Champions è tutto più complesso, dipende da come andranno le partite contro un Barcellona così giovane, spensierato e per questo imprevedibile. L’Inter è esperta e pronta per vincere ora: i giocatori di Inzaghi sono tutti insieme al loro massimo di carriera.Dall’altra una squadra che darà il meglio tra tre anni, ma che è pericolosissima”.
Sul campionato non ha dubbi invece?
“Vedo favorita l’Inter perché è una rosa strutturata meglio. Poi, ovviamente, al Napoli c’è un allenatore importante che sa trasformare i giocatori: vedete McTominay che a livello realizzativo è una roba impressionante o Gilmour che non sapevo neanche chi fosse. Ma la squadra di Conte sarà continua per le prossime partite? Non lo so… Lì l’Inter mi dà più affi-dabilità. E il calendario non conta perché non ci sono partite semplici in Italia, vedi il Napoli a Monza. E poi io sono dell’idea che giocare tanto sia meglio di giocatore meno: io più stavo in campo e più mi esaltavo. Nella mia migliore stagione, ho giocato 55 gare e mi sentivo come mai prima. Basta respirare, il turnover spesso è solo una scusa da usare dopo quando perdi”.
Oggi, intanto, c’è Inter-Roma: chi vince?
“I nerazzurri hanno giocatori con la personalità giusta per superare le due sconfitte, è una situazione a cui non sono abituati. Vorrei che la Roma continuasse nella striscia positiva, ma il livello tra le rose è diverso e a San Siro ci sarà voglia di reagire”.
Inzaghi o Ranieri: lei con chi si sarebbe trovato meglio?
“Inzaghi lo conosco, sono stato con lui un pochino: una brava persona che lavora benissimo tatticamente. Ranieri non l’ho mai avuto, ma sembra un gran signore. E dovunque vada vedo giocatori pronti a buttarsi nel fuoco per lui: questo deve contare qualcosa. con lui la Roma è rinata”.
A proposito, se potesse scegliere lei, chi sarebbe il prossimo tecnico della Roma?
“Non bisogna tirare per la giacca Ranieri e rispettarlo. Poi il mio nome è sempre De Rossi che, quando è arrivato sulla panchina della Roma, ha fatto meglio di Mou. E meritava più tempo”.
Ma è vero che, quando c’era De Rossi, lei sarebbe potuto tornare?
“No”.
Quale tra quelli in campo è il giocatore che più l’emoziona?
“Barella perché un po’ mi rivedo in lui nella generosità, l’ho visto crescere da bambino e adesso è a un livello pazzesco. Lavora tanto per gli altri, tira fuori le qualità di chi sta attorno a lui, si fa un “culo” così per la squadra anche se non segna tanto”.
Senza Thuram, vede lo stesso Lautaro?
“Sì, perché ha sempre segnato, anche quando aveva accanto Lukaku e Dzeko. È tosto, ha colpi, non sarà completo come Edin, che è il centravanti perfetto, ma sa entusiasmarmi. Per come è strutturato, lui deve sempre stare al 100% per rendere davvero”.
Se fosse in Frattesi, lei a fine anno che farebbe?
«Non so dove andrà, ma ho parlato con lui e mi piace la sua mentalità: lavora tanto, ha forza fisica, è duro nei duelli e sa inserirsi. Trovatemi un altro centrocampista con quella media gol, ma il reparto dell’Inter sembra già impostato senza di lui».
Barella-Calha-Micki: sono più forti del suo centrocampo alla Roma, quando giocava con Stroot-man, Pjanic e De Rossi?
“Non solo a centrocampo, ma tra questa Inter e la mia Roma vinciamo sempre noi. Oggi il livello è più basso, a noi è mancato lo scudetto perché c’era una grande Juve. Ma senza Bonucci, Barzagli e Chiellini, sono andati a picco pure loro”.
Saelemaekers e Svilar, due belgi come lei a Roma.
“I 20 milioni per riscattare Saelemaekers vanno pagati subito. Svilar è di Anversa come me e merita di giocare per vincere: spero che la Roma prima o poi glielo consenta. E che giochi in Nazionale, presto”.
“Quante volte ho dovuto insultarlo…”, ha detto di lei Walter Sabatini: qualche esempio?
“Testa di ca…, almeno una volta al giorno. Ma da lui l’ho sempre accettato. Resta una delle persone più importanti per la mia carriera. Se si parla di calcio, nessuno sa spiegare come lui”.
Ma si diverte ancora pure nella B belga?
“Sono stato fermo 7 mesi, volevo ritirarmi, ma poi giocavo a calcetto, a padel e mi dicevo: “Chi me lo fa fare?”. Si gioca sempre e solo per essere felici e io in campo lo sono”.
Come procede il caso giudiziario che lo coinvolge dopo il fermo di fine gennaio?
“La giustizia fa il suo corso, ma la mia posizione è semplice e l’ho spiegato durante l’interrogatorio. Non c’entro niente, sono solo generoso con chi considero mio amico, ma non posso sapere cosa faccia poi nella sua vita privata. Su di me si esagera sempre perché sono Nainggolan. E sa quanto mi interessa?”
Poco?
“Niente”
Langsung