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·6 Mei 2025

Pisa, Inzaghi: “Il modello Bayer, la svolta tattica e… Serie A, rieccomi!”

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L’allenatore del Pisa festeggia il ritorno in Serie A e racconta il cammino verso la promozione: “Non eravamo favoriti, ma questa squadra ha dimostrato valori umani e tecnici straordinari”, ha detto alla Gazzetta dello sport

Pisa, Inzaghi: “Il modello Bayer, la svolta tattica e… Serie A, rieccomi!”

Filippo Inzaghi si gode il trionfo con il Pisa, neopromosso in Serie A dopo una stagione esaltante. Niente festeggiamenti sfrenati, solo la felicità autentica di un tecnico che ha saputo costruire un’impresa, dentro e fuori dal campo. Il suo risveglio? Con il figlio Edoardo che canta i cori della curva.


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“Vittoria speciale perché nessuno ci dava favoriti” “Questa promozione vale moltissimo. Non eravamo i favoriti, ma abbiamo costruito tutto passo dopo passo, sin dal ritiro di Bormio. A livello umano, questa esperienza mi ha dato tanto: ho visto tifosi piangere, e non dimenticherò mai quelle immagini”.

“Il gruppo, il vero segreto del nostro successo” “All’inizio la trattativa con il Pisa è stata lunga, ma i messaggi di Calabresi e Caracciolo mi hanno convinto. Mi hanno detto che i ragazzi si sarebbero buttati nel fuoco per me. E così è stato. Mai una multa, mai una lamentela. È stato un capolavoro collettivo”.

“Il Bayer Leverkusen il nostro riferimento tattico” “Ho mostrato alla squadra i video del Bayer Leverkusen: più di 50 partite senza sconfitte, pressing alto e compattezza difensiva. Quello è stato il modello per costruire la nostra identità”.

“Svolta tattica nata da un’emergenza” “Dopo gli infortuni di Esteves e Leris ho reinventato Touré a tutta fascia. Da lì è nato il nostro 3-4-2-1. Con Tramoni e Moreo alle spalle della punta ero tranquillo, ma la scelta tra difesa a tre o a quattro è stata decisiva”.

“Dopo Palermo ho capito che potevamo volare” “La vittoria contro il Palermo alla seconda giornata mi ha dato fiducia. Poi quella con la Salernitana in dieci uomini ha confermato la forza del gruppo. Anche le sconfitte ci hanno insegnato molto: dopo lo Spezia nel girone di ritorno, ho avuto la sensazione che avremmo vinto tutto”.

“I tifosi? Mi hanno dato i brividi” “L’accoglienza è stata incredibile. Vedere la gente piangere per la Serie A è stato commovente. Ho voluto regalare una squadra che lottasse su ogni pallone, e ci siamo riusciti”.

“Più maturo, più padre, ma la passione è la stessa” “Nel 2020 al Benevento ero solo fidanzato, oggi sono padre e più maturo. I miei figli mi aiutano a staccare la spina, ma cerco di essere per loro lo stesso esempio che sono per i miei giocatori: si è fortunati a fare questo mestiere, ma i successi si conquistano”.

“In Serie A servirà un altro livello” “La A è un altro mondo. A Benevento ho pagato cose fuori dal mio controllo. Stavolta dovremo lavorare tanto. Ma ora mi godo il momento”.

“Tifo per Spezia, Salernitana e… mio fratello Simone” “Spezia merita la promozione. Spero nella salvezza di Salernitana e Brescia, dove sono stato bene. E sì, tornerò a Reggio Calabria, come promesso. Intanto, tifo per Simone: affrontare il Barcellona in semifinale è un sogno. Lamine Yamal? Mi ha ricordato Messi. Spettacolare”.

“Quel Barcellona mi fa tornare in mente una semifinale saltata” “Ai tempi del Milan saltai una semifinale contro il Barça per una tonsillite. Oggi ci pensa mio fratello: che sia lui a vendicarmi”.

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