Piras: «Il Cagliari è già salvo. Bisogna pregare per le disgrazie. Su Obert e Palomino penso che…» | OneFootball

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·11 Mei 2025

Piras: «Il Cagliari è già salvo. Bisogna pregare per le disgrazie. Su Obert e Palomino penso che…»

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Luigi Piras, ex Cagliari, ha commentato a caldo il match andato in scena al Giuseppe Sinigaglia. Le dichiarazioni

Luigi Piras, ex Cagliari, è intervenuto in merito alla sconfitta della formazione sarda allenata da Nicola contro il Como – gara andata in scena al Sinigaglia per il 36° turno del torneo. Vi proponiamo le sue dichiarazioni rilasciate nella trasmissione “Rossoblù 100” presentata da Bruno Corda in onda sul canale YouTube:

GARA – «Il Cagliari è già salvo. Sul piano delle occasioni di gioco ne abbiamo anche avute, ne abbiamo sbagliate. Abbiamo avuto la fortuna della papera del portiere che ci ha portato in vantaggio, però, poi abbiamo fatto giocare troppo il Como. Se tu lasci spazi poi, questa difesa che fa questa linea, abbiamo preso due gol in linea quando questi non giocano mai insieme Palomino e Obert e l’altro. Insomma, mi è sembrato un po’ qualcosa che non andava lì dietro. Loro hanno dei giocatori come Nico Paz, Strefezza e altri che sono dei grandi giocatori».


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AVVERSARI – «Ce li abbiamo sotto gli altri, bisogna pregare per le disgrazie. E’ necessario guardare le altre partite e pensare che queste perdano, come facciamo tutte le domeniche».

OBERT E PALOMINO – «Io penso che fosse la prima volta che giocavano Obert e Palomino insieme, quindi io avrei difeso cinque metri più indietro. Sapendo che questi tecnicamente la palla la possono giocare bene con Paz, Strefezza e Perrone. E’ stata messa una palla sul primo gol stupenda, solo che la distanza fra il nostro portiere e il giocatore che entrava era tanta. Pertanto, tale distanza andava ridotta in modo che quella palla non la potessero giocare. Almeno questo è il mio pensiero».

TATTICA – «Dal punto di vista tattico ho notato una cosa. Metti dentro due punte alte (Piccoli e Pavoletti) e tu in quel momento sei andato ad invertire gli esterni, ossia hai mandato sulla destra a giocare Luvumbo e a sinistra hai fatto entrare Felici. Se devi crossare, il cross per l’attaccante è quello che arriva dal fondo, non quello che ti arriva con il piede al contrario perché quelle sono palle dei difensori. E’ stato un errore, io avrei lasciato Luvumbo a sinistra che poteva crossare avendo due alti in mezzo e due attaccanti che attaccano bene l’area sarebbe andata meglio».

GIOCATORI – «La differenza in Serie A la fanno i giocatori non l’allenatore. Lui va da un 15% a un 25%: quello più scarso dal primo e quello più bravo dal secondo. Che differenza c’è fra Inzaghi e l’allenatore del Barcellona di mercoledì? Gli spagnoli avevano la partita in mano. E’ stato buttato il centravanti Lewandowski, è stata una manna. Ci sta il cuore e l’esperienza e con il primo molte volte si ottiene di più che con la tecnica e il valore dei giocatori».

ALLENATORE – «Io sono del parere che non c’è nessun allenatore che vuole perdere le partite, se ho uno che mi può far vincere, appunto, le partite lo posso far giocare sempre. L’allenatore li allena tutti i giorni, fa delle scelte, noi purtroppo siamo a casa ed è tutto diverso».

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