Pepe svela il retroscena: «Conte mi diceva spesso questa cosa. Vi racconto cosa successe prima della finale di Champions con il Barcellona» | OneFootball

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·9 Juli 2025

Pepe svela il retroscena: «Conte mi diceva spesso questa cosa. Vi racconto cosa successe prima della finale di Champions con il Barcellona»

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Pepe, ex giocatore della Juventus, si è espresso a proposito di Conte e di quanto successo prima della finale di Champions League col Barcellona

A Cronache di Spogliatoio, Simone Pepe ha svelato alcuni retroscena relativi al suo passato da giocatore alla Juventus. Di seguito riportate le dichiarazioni dell’ex giocatore bianconero su Conte e sulla finale di Champions League persa con il Barcellona.

FINALE DI CHAMPIONS«La sera prima della finale di Champions, cercavo di scherzare con tutti. Di stemperare un po’ la tensione. Ma non c’era verso. Quel giorno avevamo fatto la rifinitura e c’era tanta tensione. Usciti dal campo abbiamo incrociato il Barcellona: lì ho capito che loro la stavano vivendo in maniera diversa. C’era Dani Alves che scendeva alle scale mobili appeso, tipo volando. Poi vedo Messi e Iniesta scherzare tra di loro. La vivevano in maniera opposta a noi. Proprio per cultura calcistica. Io ho vissuto forse il punto più basso della Juve, con il settimo posto fino al momento più alto con la finale di Champions League».


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CONTE – «Conte mi ha cambiato la carriera. Io ero un buon giocatore in una squadra di campioni. Ma lui mi ha fatto rendere come nessuno. Quando mi parlate di Conte sfondate una porta aperta. Anche se caratterialmente siamo agli opposti. Io parlo sempre e lui invece vuole grande serietà infatti, mi ha soprannominato “chiacchiera”. Spesso mi diceva: “Oh non rompere le palle. Scherza quanto vuoi, ma in campo mi devi dare tutto”. E io per lui lo facevo. Prima delle partite, io devo parlare e scaricare la tensione. Quindi mi mettevo sempre con Pirlo e Buffon. Conte mi ripeteva sempre: “Loro sono campioni, accendono l’interruttore ed entrano in campo. Tu non lo sei, ricordatelo”. Io ero tipo: “Grazie mister non c’è bisogno che me lo ricordassi”. Aveva ragione quello che ho visto fare a certi giocatori era incredibile».

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