Oliveira: «Mazzone? Lui non mi voleva vedere con capelli lunghi e orecchini. Un giorno…» | OneFootball

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Cagliarinews24

·4 Agustus 2025

Oliveira: «Mazzone? Lui non mi voleva vedere con capelli lunghi e orecchini. Un giorno…»

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Luis “Lulù” Oliveira, ex attaccante del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni sull’allenatore avuto nell’isola Carlo Mazzone: le sue parole

L’ex attaccante del Cagliari Luis “Lulù” Oliveira ha rilasciato delle dichiarazioni su un allenatore che ha segnato profondamente la sua carriera in rossoblù: il compianto e leggendario Carlo Mazzone. Le parole di Oliveira, per Fanpage, offrono uno spaccato del forte legame e della stima che univa il talentuoso attaccante belga al suo carismatico mister.


Un legame speciale tra “Lulù” e “Sor Carletto”

Le parole di Oliveira su Mazzone sono un tributo alla figura di un tecnico storico, noto per la sua umanità e per la capacità di motivare i propri giocatori con un mix di rigore e affetto. Il rapporto tra i due è sempre stato speciale, con Mazzone che vedeva in Oliveira un talento puro da proteggere e valorizzare. La menzione del tecnico da parte dell’ex attaccante dimostra quanto il suo ricordo sia ancora vivo e significativo.


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La figura di Mazzone: un punto di riferimento per il Cagliari

Carlo Mazzone ha rappresentato un’epoca importante per il Cagliari e per il suo calcio. Con la sua guida, la squadra ha saputo esprimersi ad alti livelli e raggiungere risultati importanti. L’affetto e la stima dimostrati da un giocatore come Oliveira, che in Sardegna ha fatto la storia, sottolineano non solo le qualità tecniche e tattiche di Mazzone, ma anche quelle umane, che hanno lasciato un segno indelebile nei suoi calciatori. Le sue parole:

MAZZONE, RANIERI E GLI ALTRI ALLENATORI – «Ricordo sempre questo aneddoto con Mazzone, che non mi voleva vedere con capelli lunghi, magliette sgargianti e orecchini. Un giorno Francescoli, che parlava francese e mi aiutava per le traduzioni, mi disse che il mister era un po’ arrabbiato con me. Io in Belgio mi vestivo così e mi sembrava normale ma piano piano mi fece cambiare idea. Lui, Tabarez, Bruno Giorgio, Malesani e Ranieri mi hanno dato tanto. Posso raccontare un aneddoto per far capire la grandezza di Malesani».

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