Napoli, Conte: “Primi in classifica da due mesi? Dobbiamo essere realisti. Raspadori è importante” | OneFootball

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·29 November 2024

Napoli, Conte: “Primi in classifica da due mesi? Dobbiamo essere realisti. Raspadori è importante”

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Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa a due giorni da Torino-Napoli. Ecco le sue dichiarazioni riprese da Sky Sport.

Oggi sono due mesi che è il Napoli in testa. Come si fa a non farsi condizionare il lavoro quotidiano da questa situazione?


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“Noi dobbiamo essere realisti e sapere che siamo solo alla 13^ giornata. Ed essere realisti perché nel giro di pochi punti ci sono sei squadre. È un campionato che fino ad adesso si è dimostrato equilibrato, non penso rimarrà così fino alla fine. Credo già alla fine del girone d’andata comincerà ad allungarsi questa situazione, a noi fa piacere perché dimostra che stiamo facendo un buon lavoro. Penso che giorno dopo giorno stiamo ponendo delle importanti basi e vedo una continua crescita. Mi ritrovo con una rosa che è molto cresciuta nei singoli rispetto a Dimaro e Castel di Sangro, questa va dato merito ai ragazzi perché hanno voglia di migliorare. E il nostro miglioramento passa da quello di ogni singolo giocatore”.

Che impressione ha avuto di Vanoli da allenatore dopo le esperienze con lei?

“È un ragazzo serio, un gran lavoratore. Io ho avuto il piacere di conoscerlo quando ero Ct perché lui allenava un Under e quando c’è stata l’opportunità l’ho portato con me. Ha lavorato nel mio staff, un ragazzo molto curioso, mi è dispiaciuto quando ha deciso di staccarsi e intraprendere una strada diversa, però al tempo stesso ero orgoglioso di aver potuto dargli qualcosa. E lui sicuramente mi ha dato qualcosa in quegli anni”.

Oriali ha detto che Inter e Atalanta sono le favorite e che lei è il fuoriclasse del Napoli: è d’accordo?

“Oriali è un amico. Io penso che il martedì, mercoledì e giovedì europeo hanno confermato che in Italia iniziamo ad avere un livello tecnico-tattico e di squadre forti molto elevato. Altrimenti non ti imponi in questa maniera, come hanno fatto Inter, Atalanta, Milan, come ha fatto la Juve con l’Aston Villa. Noi abbiamo vinto contro la Roma che è una signora squadra, l’hanno dimostrato ieri pareggiando contro una squadra che potrebbe lottare per la Premier League. È la dimostrazione che il calcio italiano è cresciuto in maniera importante, ecco perché c’è questo equilibrio. E lo stanno dimostrando anche in Europa, quindi complimenti a loro. E noi vorremmo aggiungerci a questa situazione, lavoriamo per continuare a crescere giorno per giorno, una situazione che in futuro possa dare queste soddisfazioni”.

Quando si esce dal campo delusi e arrabbiati, solitamente poi si ha ancora più voglia per determinare. È così che si aspetta Kvara?

“Secondo me a livello di determinazione è in continuo crescendo. Il giocatore era deluso perché aveva avuto due chance importanti per fare gol, avrebbe dato più tranquillità anche a noi. Però è un ragazzo che ha voglia di crescere: ha soli 23 anni, lo vedo sul pezzo, sintonizzato con i compagni. Vedo un calciatore che ha voglia di fare degli step importanti e quando vedo questo sono sereno. Stiamo parlando di un bravo ragazzo che ha capito che può crescere tanto e sta lavorando per diventare un giocatore di livello top”.

Come si lavora per migliorare la cattiveria in zona gol?

“Lo dico in maniera serena perché come lo dico a voi l’ho già detto ai ragazzi: quello che dobbiamo sicuramente migliorare in maniera forte è negli ultimi 30 metri, nella scelta, nella qualità del passaggio, nel colpo del giocatore talentuoso, il modo di attaccare l’area. Sono tutte cose su cui stiamo lavorando da un po’ e sicuramente è un aspetto che dobbiamo migliorare. Quello che a me lascia sempre molto contento è vedere l’applicazione di questi ragazzi che, ogni volta che andiamo ad affrontare una specifica situazione e dobbiamo migliorare, li vedo che sono applicatissimi al 200%. Capiscono e hanno voglia di alzare il livello, dal primo all’ultimo”.

Il Torino è una squadra in questo momento in difficoltà…

“Io le partite le ho viste, le ho analizzate. Sono partiti benissimo, poi hanno avuto l’infortunio di Zapata che si stava esprimendo a buoni livelli, ma è un gruppo di qualità, è a metà classifica in maniera tranquilla, a dimostrazione che ci sono dei valori. Io vivo a Torino, l’anno scorso quasi ogni domenica avevo il piacere di andare a vederli, è un ambiente caldo, molto attaccato alla storia. Quindi dovremo fare grandissima attenzione, è una partita da affrontare nella giusta maniera, avendo rispetto della squadra e della loro storia”

Undici mesi fa il Napoli perdeva 3-0 a Torino e lei era in tribuna. A 11 mesi di distanza, vedendo quel Napoli e quello di oggi, si sarebbe aspettato di avere la guida di un Napoli così?

“Ricordo bene. Andai a vedere la partita, fu una partita particolare. Ma è inutile andare a guardare il passato, penso che sia importante guardare il presente, aver resettato e cominciato un nuovo percorso. Io poi il calcio lo conosco benissimo, entri in un periodo di negatività in cui va tutto storto e lì devi essere bravo ad uscirne. Se guardiamo adesso il Manchester City… ci sono quei momenti negativi. Bisogna essere bravi a ripartire, a volte si è bravi e altre si continua in questa spirale negativa. Non dimentichiamo che abbiamo iniziato male anche noi, abbiamo capito che bisogna resettare e guardare avanti”.

Raspadori non è mai stato un titolare, l’altro giorno ha chiesto un po’ di spazio. Cosa ne pensa? Ha in programma un suo maggiore coinvolgimento?

“Per me lui è un giocatore importante, forte. L’intenzione mia è quella di rinforzare il Napoli, non indebolirlo, per il presente e per il futuro. Quest’anno stiamo partecipando solo al campionato, i ragazzi non hanno possibilità di altri sfoghi su altre competizioni e diventa difficile dare dei minuti. Lui, dopo i titolari, credo sia il più utilizzato. È un giocatore che sta crescendo, ho un’idea mia di lui e sono molto contento. Quando dopo 13 partite ti ritrovi ad avere questa classifica non vuol dire che hanno contribuito solo gli 11 titolari, ma significa che tutto il gruppo sta andando nella stessa direzione. Sicuramente non sarò così stupido da lasciar andare giocatori che ritengo forti. L’ho fatto quest’estate, avendo anche ragione, e lo faremo anche nella prossima finestra di mercato”.

Guardando la rosa del Napoli, ci sono 9 giocatori mancini. Quanto insiste su quest’aspetto?

“Dipende sempre dall’idea che hai. Faccio un esempio elementare: i difensor se hai due destri o due mancini diventa un problema in fase di costruzione, ci sono poi dei ruoli dove preferisco avere giocatori con piede invertito, sia nel 4-2-3-1 che nel 4-3-3. Il terzino sinistro deve essere sinistro, un destro a sinistra farebbe più fatica, poi quando trovi giocatori come Spinazzola bravi con entrambi i piedi allora non ci sono problemi”.

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