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·14 Juni 2025
Mondiale per Club: il grande giorno è arrivato, si parte! Il debutto di Messi, l’indifferenza locale, Boca Juniors e River Plate che sperano nel “disimpegno” europeo

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·14 Juni 2025
È arrivato il giorno. Il Mondiale per Club FIFA 2025 inizia questa notte a Miami con la partita inaugurale tra l’Inter Miami e gli egiziani dell’Al Ahly. Un incontro che di per sé non direbbe molto, se non fosse che nella squadra statunitense gioca un certo Lionel Messi. Il numero 10, che ha lasciato l’Europa per accasarsi nella MLS, dovrà mettersi nuovamente alla prova, a quasi 38 anni, non solo contro i mostri che affrontava in Champions League, ma anche contro le più grandi squadre sudamericane, tra cui Boca Juniors e River Plate. Sarà un mese di partite su partite, 63 in totale. Eppure, in terra yankee, per ora, l’unica febbre mondiale è quella portata dai tifosi argentini che iniziano a farsi sentire. Al di fuori di questo, il clima è pesante, e non solo per i 30-35 gradi che caratterizzano ogni giornata. Molto interessante ciò che scrive il quotidiano Clarin sulle sensazioni di questo inizio
Un clima teso: immigrazione e timori nell’America di TrumpGianni Infantino, presidente della FIFA dal 2016, è l’artefice di questo evento inedito che riunisce molte delle migliori squadre del mondo, tutte qualificate per meriti sportivi ad eccezione della discussa inclusione “per nomina diretta” della squadra capitanata da Messi. Business is business, come è tatuato su questa terra che l’anno prossimo ospiterà il Mondiale per nazionali. E così, i giocatori in maglia rosa scenderanno in campo in un Hard Rock Stadium che vedrà dirigenti e celebrità nei suoi palchi, ma anche molti vuoti sugli spalti. Il grande pubblico non si lascia coinvolgere e coloro che lo fanno, in maggioranza latini, sanno che ai tempi di Donald Trump ci sono rischi che è meglio non correre. Il presidente, che proprio oggi compie 79 anni, si era dichiarato felice lo scorso dicembre «perché il calcio sta conquistando gli Stati Uniti», mentre avviava una delle politiche anti-immigrazione più feroci della storia, promettendo di deportare un milione di residenti illegali all’anno.
Miliardi di dollari e le stelle d’EuropaA Los Angeles, una delle dodici sedi, si sono registrati gravi incidenti e vige il coprifuoco. Nelle altre città, e specialmente a Miami, il timore è stato alimentato dalla conferma che nei dintorni degli stadi ci saranno agenti delle forze ICE e CBP, focalizzate rispettivamente sull’immigrazione e sul controllo delle frontiere. Di fronte alle voci di retate e arresti, le autorità hanno dovuto chiarire che si tratta di un’operazione di routine per la sicurezza. I turisti se la cavano meglio, ma la raccomandazione è di non separarsi mai dai passaporti. A Miami Beach, la zona più glamour, i tifosi argentini arrivati per vedere il Boca (che gioca lunedì contro il Benfica e venerdì contro il Bayern Monaco) si chiedono se si trovino biglietti per Messi. «Già che ci siamo…», riassume Román, un ragazzo di 22 anni di Córdoba, mentre fa sentire un audio in cui un amico dice che regalano i biglietti per la scarsa domanda. Nonostante le voci, il biglietto più economico costa 70 dollari, anche se i prezzi potrebbero scendere con l’avvicinarsi del fischio d’inizio.
Speranze sudamericane contro i giganti europeiD’Europa, poco o nulla, se non la presenza dei migliori giocatori e allenatori, che hanno mostrato una certa resistenza a mescolarsi con il “Terzo Mondo” del calcio, almeno fino a quando la FIFA non ha svelato l’entità dei premi: circa un miliardo di dollari, distribuiti in base ai risultati ma non in modo equo, rispettando il blasone di ciascun club, come se alcuni fossero protagonisti e gli altri semplici comparse. È molto probabile che nella finale del 13 luglio nel New Jersey arrivino i favoriti secondo l’Intelligenza Artificiale, le scommesse e il buon senso: il Real Madrid di Kylian Mbappé, rinnovato dall’arrivo di Xabi Alonso in panchina, il Manchester City di Guardiola e Haaland, che vuole chiudere con un sorriso una stagione terribile, il maestoso PSG di Luis Enrique o l’Atlético Madrid del Cholo Simeone. Le possibilità di un titolo per Boca e River sembrano remote. Eppure, tra i tifosi, la paura di una figuraccia lascia spazio all’illusione di un miracolo. «E se gli europei arrivassero stanchi? Se non la prendessero sul serio come noi?». Domande che sono desideri, alla ricerca di un’impresa storica. I tifosi… la cosa migliore e più genuinamente calcistica che si veda in questi giorni nel paese a stelle e strisce.