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·20 Maret 2025

Milan, senti Braida: “Con Allegri il rischio in partenza sarebbe minore”

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L’ex direttore generale del Milan Ariedo Braida ha parlato alla Gazzetta dello Sport di un possibile ritorno di Max Allegri sulla panchina dei rossoneri.

Il futuro di Sergio Conceicao sulla panchina del Milan sembra quasi certo: a fine stagione sarà addio. Uno dei nomi che il Milan potrebbe valutare è quello di Max Allegri che già nel 2010 diventò l’allenatore dei rossoneri. All’epoca chi contribuì a portarlo a Milano fu anche Ariedo Braida. Quest’oggi l’ex direttore generale del Milan ha parlato alla Gazzetta dello Sport.


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Le dichiarazioni di Braida su Allegri

Braida, come arrivaste alla decisione di portare Max al Milan? “Eravamo tutti convinti, pure il presidente Berlusconi. Allegri era un emergente, aveva fatto molto bene a Cagliari, dove aveva mostrato anche un buon calcio. Sapevamo che per lui era il momento di salire un ulteriore gradino e il Milan poteva essere la prossima meta. Non fu una trattativa complicata e Max si presentò con grande entusiasmo a Milano: era la persona giusta”.

Sarebbe la persona giusta anche per il Milan di oggi?  “Per il suo passato parlano i risultati, non io. Allegri ha vinto al primo anno con noi e poi ha saputo ripetersi più volte anche alla Juventus. Sul futuro, invece, la verità la conosce solo il tempo. Max però avrebbe un bel vantaggio: conosce già il Milan, Milanello e tutto il contorno”.

Cosa intende per “contorno”?  “La pressione, la cultura e le aspettative dei tifosi di un club come il Milan. Max ha già vissuto tutto questo, saprebbe a cosa va incontro. E forse, dopo una stagione con due allenatori diversi che si sono misurati per la prima volta con la panchina di San Siro con grandi difficoltà, sarebbe una scelta di garanzia per la sua esperienza”.

Insomma, Allegri usato garantito?  “Nel calcio non c’è nulla di garantito. Mai. E tutti fanno errori. Ma ecco, con lui la quota di rischio, almeno in partenza, sarebbe minore. Poi è chiaro che ogni situazione è diversa dall’altra. Una società è composta da un proprietario, un presidente, un amministratore delegato, un direttore sportivo, un allenatore e parecchi giocatori: tutte le componenti devono dare il giusto contributo, nessuno vince da solo”.

Cosa le piace di Max come allenatore?  “Il suo essere pragmatico. Allegri sa fare il suo mestiere, gestire i bravi giocatori e portare risultati in base alla rosa che ha a disposizione. Lo ha fatto ovunque”.

Qualche critica l’ha ricevuta comunque, specialmente nella sua seconda esperienza in bianconero.  “Nessuno è perfetto, nel calcio come nella vita. E tutti possono essere criticati, per un motivo o per l’altro”.

Capello ripete spesso: ‘Braida quando valutava i giocatori usava un parametro: bravo può essere bravo, ma è da San Siro?’. Ecco, Max sarebbe ancora da San Siro?  “Gliene aggiungo un altro: al Milan un metro diventa sempre un metro e dieci (ride ndr). Perché non è un club come tutti gli altri. Allegri, però, ha già dimostrato di sapere come si fa, sia a Milano che a Torino con la Juve”.

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