Máximo Perrone interpreta il calcio di Fàbregas meglio di chiunque altro | OneFootball

A rimpinguare la classe infinita di Nico Paz e i gol di Diao, ci sono la costanza, l’equilibrio e l’intensità di un altro “giovane terribile”, il classe 03’ Máximo Perrone. Il centrocampista argentino in prestito dal Manchester City si sta rivelando il fulcro perfetto del gioco di Fàbregas, un equilibratore di qualità che spazia per tutte le zone del campo con eccezionale dinamismo.

Inoltre, per la serie “statistiche di cui non avevate assolutamente bisogno”, nella precedente partita contro il Monza Máximo Perrone era diventato il primo centrocampista dai tempi di Yaya Touré a registrare più di 50 passaggi completati e almeno 3 occasioni create in meno di 30 minuti partendo dalla panchina.

Nella complessa intelaiatura tattica del Como, c’è un centrocampista che interpreta un ruolo nevralgico nella gestione del pallone e che permette all’intera rosa di esprimere un calcio estremamente propositivo senza perdere equilibrio.

In un sistema in cui è richiesto un alto QI calcistico e che fa della corretta occupazione degli spazi il suo mantra, Máximo Perrone sembra plasmato a immagine e somiglianza dell’idea di gioco di Cesc Fàbregas.

L’unione perfetta di intensità e qualità, l’incontro puntuale tra dinamismo e abilità di trasmissione della sfera: contro il Torino è stato il giocatore che ha macinato più chilometri tra i 22 in campo (11.5) e al tempo stesso quello con la più alta percentuale di passaggi riusciti (58/60, il 98%).

Lucidità e nervi saldi, che lo portano ad essere sempre al posto giusto al momento giusto in entrambe le metà campo e ad offrire costantemente una linea di passaggio comoda ai compagni per dare adito alla manovra.

Il classe 2003 argentino è diventato il tuttofare di Cesc, la chiave tecnico-tattica che consente ai lariani di schierarsi con 6 giocatori di qualità dal centrocampo in su. Le sue caratteristiche, con il senno di poi, avrebbero fatto parecchio comodo a Guardiola in quel di Manchester.