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·4 Maret 2025

Lotta scudetto, cinque squadre in 8 punti: una novità per la Serie A

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La corsa allo scudetto di questa stagione si sta rivelando un autentico enigma, con un equilibrio raramente visto nella storia recente della Serie A. Dopo la vittoria della Juventus contro l’Hellas Verona, anche i bianconeri si sono uniti al gruppo di testa, andando a formare quello che molti hanno già definito un “mucchio selvaggio” in lotta per il titolo.

Lotta scudetto, cinque squadre in 8 punti: una novità per la Serie A

A undici giornate dal termine, le prime cinque squadre della classifica sono racchiuse in appena otto punti: Inter 58, Napoli 57, Atalanta 55, Juventus 52 e Lazio 50. Con 33 punti ancora in palio, nessuno può sentirsi escluso dalla battaglia per il tricolore.


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Un precedente storico unico

Questa situazione, dopo 27 giornate, non ha precedenti nell’era dei tre punti a vittoria, introdotti a partire dalla stagione 1994-1995. L’unico paragone possibile risale al campionato 1986-1987, quando le prime quattro squadre erano racchiuse in sei punti, sebbene allora le vittorie valessero solo due punti. Anche in quell’occasione, curiosamente, erano protagoniste Inter, Juventus e Napoli, con quest’ultima che riuscì a spuntarla, conquistando il primo scudetto della sua storia.

Se allarghiamo l’orizzonte a un altro campionato equilibrato, possiamo citare la stagione 1996-1997. All’epoca, la Serie A contava 18 squadre, e alla 27esima giornata la distanza tra la prima e la quinta era di 9 punti: la Juventus guidava la classifica, seguita da Parma, Inter, Sampdoria e Bologna. Tuttavia, in quel caso, le partite ancora da disputare erano solo 7, per un totale di 21 punti a disposizione, contro le 11 partite e i 33 punti odierni.

Un finale incerto

Con così tante partite ancora da giocare, la corsa al titolo resta apertissima. Ogni punto può fare la differenza, e il prossimo turno di campionato potrebbe già fornire risposte importanti. La Juventus ospiterà l’Atalanta in un vero e proprio scontro diretto, il Napoli accoglierà la Fiorentina al Maradona, mentre l’Inter affronterà il Monza a San Siro in una sfida, sulla carta, più agevole.

Federico Dimarco e l’emergenza in casa Inter

Nel frattempo, l’Inter deve fare i conti con l’infortunio di Federico Dimarco, che ha riportato un risentimento muscolare ai flessori della coscia destra, come confermato dagli esami svolti in mattinata. Il difensore è stato costretto a lasciare il campo all’inizio del secondo tempo durante la sfida contro il Napoli, a causa di una contrattura.

Le condizioni del giocatore saranno rivalutate nei prossimi giorni, ma si prevede uno stop di circa venti giorni. Questo significa che Dimarco salterà sia la gara di andata che quella di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Feyenoord. La speranza è di riaverlo per la sfida contro l’Atalanta del 16 marzo, anche se il recupero appare complicato. Più realistico pensare a un rientro dopo la sosta.

Un problema in più per Simone Inzaghi, che deve far fronte a una vera emergenza sulla fascia sinistra, considerando le assenze di Darmian, Carlos Augusto e Zalewski. Di fronte a questa situazione, il tecnico potrebbe rivedere il suo assetto tattico, valutando il passaggio dal 3-5-2 al 4-4-2.

Le possibili soluzioni tattiche di Inzaghi

Tra le ipotesi al vaglio, c’è quella di spostare Dumfries a sinistra e avanzare Pavard o schierare Frattesi a destra. A centrocampo, il trio Barella, Calhanoglu — pienamente recuperato dopo la botta subita a Napoli — e Mkhitaryan garantirebbe solidità ed esperienza.

Se si optasse per una difesa a quattro, Pavard potrebbe agire da terzino destro, ruolo che ha già ricoperto in passato, mentre Bastoni si sposterebbe a sinistra, con Bisseck e De Vrij al centro della retroguardia. In un ipotetico centrocampo a quattro, Dumfries presiderebbe la fascia destra, mentre a sinistra ci sarebbe spazio per Mkhitaryan o Zielinski.

In attacco, nessun dubbio: la coppia Lautaro-Thuram resta la scelta primaria, garantendo peso offensivo e incisività.

La corsa scudetto e le sfide decisive

Inzaghi sa bene che, oltre alla Champions League e alla Coppa Italia, l’Inter non può permettersi distrazioni in campionato. Con un calendario così fitto e un gruppo di testa così compatto, ogni punto perso può rivelarsi fatale.

La vera resa dei conti arriverà tra marzo e aprile, con scontri diretti fondamentali come Juve-Atalanta, Napoli-Fiorentina e Inter-Atalanta. Saranno settimane di fuoco, in cui non solo il talento, ma anche la gestione delle energie e la profondità della rosa faranno la differenza.

Sebbene il Napoli, con meno impegni extra-campionato, possa sembrare avvantaggiato, l’Inter coltiva ancora il sogno del triplete, forte di una mentalità vincente già dimostrata in passato. La Juventus, con Motta, resta una minaccia concreta, mentre l’Atalanta di Gasperini e la Lazio di Baroni non hanno intenzione di mollare la presa.

Con 33 punti ancora in gioco, la parola d’ordine è una sola: vietato sbagliare. La volata scudetto è appena iniziata e promette scintille fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.

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