Zerocinquantuno
·12 Januari 2025
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I voti ai protagonisti di Bologna-Roma 2-2.
Skorupski 5 – Si supera su un velenoso tiro di Paredes, poi però cade male sulla conclusione molto più gestibile di Saelemaekers. Al 94′ tutte le preghiere del Dall’Ara sono rivolte ai suoi guantoni, ma Dovbyk lo spiazza.
Holm 5,5 – Angelino lo scherza più di una volta, e anche in fase di proposta fa molta più fatica del solito. Beukema 6,5 – Fisicità e letture per smorzare sul nascere diverse manovre di una Roma che, gol a parte, si vede veramente poco dalle parti di Skorupski. Lucumí 5 – Perde con la consueta superficialità un pallone sanguinoso sulla trequarti e alla fine è lo sfortunato protagonista del rigore che genera il 2-2. In mezzo, e anche questa non è una novità, la solita ottima prestazione difensiva. Miranda 6 – Non conosce Saelemaekers quanto la maggioranza dei suoi compagni, alla fine il belga segna ma non per colpa sua. E la catena con Dominguez è molto migliore di quella proposta sull’altro lato da Holm e Ndoye.
Freuler 7,5 – Partita di spessore internazionale. Per gran parte della gara è più lui di Ferguson a fare l’incursore, dopo il vantaggio torna in trincea e non sbaglia nulla. Esemplare. Ferguson 7 – Se Remo fa Lewis, vale anche il contrario: oggi lo scozzese presidia il centrocampo, macinando qualche metro in meno ma garantendo solidità. Poi si presenta sul dischetto con grande lucidità, quella che la stanchezza gli toglie nel finale sulla deviazione aerea che regala, da corner, l’ultima fatale speranza agli avversari.
Ndoye 5 – Inusuale fatica nell’uno contro uno, suggerimenti sballati, cross fuori misura. La differenza con la fascia opposta, messa a ferro e fuoco da Dominguez, è plateale e fa rumore. Odgaard 6,5 – Nel primo tempo agisce su una trequarti affollata di compagni e avversari, dove combatte ma senza accendersi. Appena ha campo libero trova un assist e poco dopo viene affossato da Pellegrini in area: sarebbe rigore, ma ci ha già pensato Koné. Dominguez 7,5 – Il peperino con la 30 non è più una sorpresa. Inesauribile, salta sempre l’uomo e ha una reattività sorprendente, unita ad una combattività che fa parte del suo DNA. Entra pure nel gol dell’1-1 perché è lui a condurre il contropiede, ma la sua è una prestazione totale da giocatore in rampa di lancio. Difficile, ora, levargli il posto.
Dallinga 6,5 – Tanto lavoro sporco, anche lontano dalla porta, poi il gol al primo pallone giocabile in area: non sarà appariscente, ma oggi fa praticamente tutto quello che si richiede ad un centravanti.
Orsolini (23′ st) 5,5 – Si presenta subito con una conclusione delle sue, troppo centrale, poi prova a replicare la stessa giocata: la buona volontà c’è, ma all’ennesimo tiro fa spazientire più di un compagno meglio posizionato. Castro (33′ st) 6 – Nel finale c’è da difendere e tenere su più palloni possibili e lui è molto più indicato di Dallinga. Lo fa abbastanza bene, ma purtroppo non basta. Posch (43′ st) s.v. – Con Holm ammonito e in difficoltà forse si sarebbe aspettato di entrare prima, e non quando ormai l’unico imperativo è soffiare sulle lancette. Iling-Junior (43′ st) s.v – Al momento la sua funzione all’interno del progetto è quella di risparmiare una manciata di minuti ad uno degli esterni titolari.
Italiano 6,5 – Buonissima partita contro una squadra dalla classifica bugiarda, quantomeno oggi. Ottima la reazione tecnica e d’orgoglio dopo lo svantaggio, com’era già successo contro il Verona, ma nel finale l’ennesimo episodio beffardo priva il Bologna di altri due punti. E il rammarico per la classifica, comunque lusinghiera con due gare in meno, continua a crescere.
Arbitro Abisso e assistenti 6 – Al 33′ Saelemaekers chiede un rigore: se il contatto con Miranda c’è è davvero minimo, fa bene il direttore di gara a non intervenire. Altra storia il tocco di braccio di Koné su incornata di Holm, peraltro seguito da una netta trattenuta di Pellegrini su Odgaard: di penalty ce ne sono due. Infine il mani Lucumí: Ndicka è molto vicino a lui e il braccio del colombiano neanche così largo, ma col regolamento attuale non si può far altro che assegnare il penalty.
Fabio Cassanelli