PianetaBari
·31 Maret 2025
Longo affonda, il Bari a Carrara è un disastro. Ma i tifosi non hanno colpe

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·31 Maret 2025
Prova insufficiente per i biancorossi che escono con le ossa rotte dalla trasferta contro la Carrarese (clicca qui per leggere le nostre pagelle BRUTTE). Un match molto atteso in quanto poteva dare una sterzata al finale di stagione del Bari dopo il calo generale dei primi tre mesi del 2025, ma che invece ha estromesso provvisoriamente i galletti dalla zona play-off, ora distante due punti dall’ottavo posto in classifica occupato dal tandem Palermo-Cesena. Cosa non ha funzionato ieri pomeriggio?
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Copyright: Domenico Bari / IPA Sport / IPA
Reclamati a furor di popolo nelle ultime settimane, Longo ha proposto nell’ultimo turno la coppia di fantasisti Falletti-Pereiro dal primo minuto. Una scelta in controtendenza rispetto al recente passato, quando il tecnico dei pugliesi ha proposto un 3-5-2 più equilibrato con la presenza di Giulio Maggiore nella batteria dei centrocampisti.
Una scelta che non ha chiaramente pagato, con il primo autore di una prestazione incolore nell’arco dei novanta minuti con pochi guizzi, cosi come anche per Gaston Pereiro, che ha dato la forte sensazione di essere ancora in deficit di condizione, come dimostrato dalla palla persa in conduzione nel gol del pareggio di Torregrossa. Una difficoltà nel reggere il ritmo della partita che certifica il motivo dietro le scelte di Longo delle ultime settimane e pone un punto quasi definitivo sul tema del doppio trequartista.
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Se il primo tempo del Bari è stato discreto fino al gol del provvisorio vantaggio di Simic, ciò che si è visto successivamente ha lasciato molte perplessità agli oltre 600 tifosi arrivati a Carrara. Dalla palla persa di Pereiro che ha rimesso in gioco i padroni di casa, i biancorossi sono usciti dalla partita, mostrando difficoltà enormi sul piano atletico con gli avversari in grado di arrivare facilmente davanti alla porta difesa da Radunovic, autore di un paio di interventi decisivi nel corso della ripresa.
Nemmeno l’ingresso in combo di Lasagna e Novakovich ha spostato l’inerzia della gara, con i padroni di casa che non hanno mai rischiato nulla anche con i cambi operati da Longo. Il primo tiro in porta della ripresa, arrivato solo in prossimità del recupero con una debole conclusione di Obaretin, è l’emblema della pochezza vista nella seconda parte di gara.
Un dato che va in linea con il calo di rendimento dei biancorossi nei secondi tempi, figlia di mancanze che portano i pugliesi a non avere una conduzione lineare delle partite. Arrivati alla 31esima giornata, diventa difficile pensare che il terzultimo posto dei pugliesi nella classifica dei secondi tempi possa essere frutto della casualità.
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Con un rendimento di appena 13 punti in 11 giornate disputate nell’anno solare corrente accompagnati da prestazioni non propriamente convincenti, appare chiaro che la partita contro la Carrarese sia il manifesto di quanto visto nelle recenti giornate. Nemmeno la sosta pare aver ridato vigore ai biancorossi, apparsi in affanno contro una squadra che arrivava da diversi risultati negativi e con appena 6 punti nel 2025.
Appare dunque chiaro che i prossimi 180 minuti rappresenteranno quasi certamente lo snodo definitivo di questa stagione. Le due partite contro Catanzaro e Palermo, squadre attualmente sopra ai galletti in classifica, saranno il crash test definitivo per un Bari chiamato ad invertire rapidamente la rotta per non rischiare di perdere il treno play-off.
E che non si scarichino responsabilità ai tifosi. Pensare che un settimo-ottavo sia un peso da sopportare, come affermato da Longo, è completamento fuori luogo. Giocare in una piazza importante come Bari deve essere oggetto di orgoglio e motivazioni extra per dare il massimo, senza trasformarlo in un alibi. Continuare a tirare fuori la pressione della piazza trasuda di mediocrità, a cui nessuno si vuole assuefare.