Calcio e Finanza
·12 Juni 2024
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Sky Italia serra i ranghi sui diritti televisivi di Champions, Europa League e Conference League. Le tre competizioni continentali – come anticipato da Calcio e Finanza e confermato ora da Il Sole 24 Ore – non saranno condivise con altri broadcaster. E in più, il quotidiano spiega che le gare delle italiane in Champions saranno trasmesse solo su piattaforma Sky o su NOW.
Nessuna delle partite che vedrà impegnate le squadre della Serie A nella nuova Champions dovrebbe quindi essere trasmessa in chiaro, nemmeno su TV8, rete “ammiraglia” della pay-tv di Comcast. Le partite rimarranno così a disposizione esclusiva degli abbonati, che potranno vedere 185 match su 203 di Champions League, tutta l’Europa League e tutta la Conference League.
Uno scenario nuovo, impossibile per il triennio che si è appena concluso e che, al momento dell’assegnazione, era stato condizionato dalla decisione dell’Antitrust italiana che aveva imposto a Sky un blocco preventivo di tre anni nell’acquisizione di esclusive per il web, a seguito dell’acquisto, poi nei fatti neanche avvenuto, della piattaforma tecnologia R2 utilizzata dall’allora Mediaset Premium per le proprie trasmissioni.
Senza questo il divieto, Sky ha puntato con decisione sulle coppe europee, con un esborso economico importante che – secondo indiscrezioni – si aggira intorno ai 220 milioni di euro a stagione. Un impegno importante, ma anche conseguente al fatto che dalla stagione 2024/25 partirà la nuova formula della Champions: si giocherà 11 mesi su 12 e le partite saranno in totale il 47% in più rispetto alle precedenti edizioni.
Otto le italiane coinvolte nelle coppe europee: cinque in Champions (Inter; Milan; Juventus; Atalanta e Bologna); due in Europa League (Roma e Lazio) e una in Conference (Fiorentina). Con questo scenario, la Champions non sarà quindi più visibile su Mediaset dopo il ciclo 2021-2024 (né in chiaro, né pay). Lo ha spiegato lo stesso AD Pier Silvio Berlusconi, sottolineando che lo sport «è diventato un contenuto principalmente da pay-tv: costa tantissimi soldi. Pagare tanto non è segno di ricchezza ma di difficoltà delle pay-tv. Oggi riescono a vendere, per fare abbonati, solo i grandi eventi. Rappresenta un modello di business abbastanza fragile, diverso dalla nostra mentalità».
Langsung