PianetaBari
·22 Juli 2025
👨🏫 La lavagna tattica: che tipo di centrocampista è Matthias Verreth?

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·22 Juli 2025
L’acquisto di Matthias Verreth è sicuramente un colpo di mercato molto interessante. Parliamo infatti di un centrocampista belga che con i suoi ventisette anni è nel pieno della maturità calcistica e che ha già conosciuto diverse realtà: ha giocato a lungo tra Belgio e Olanda, prima di approdare lo scorso anno in Italia nelle fila del Brescia. Con le Rondinelle ha disputato una buona stagione e ha avuto modo di conoscere il calcio italiano e la Serie B, ragion per cui l’ambientamento con la cadetteria non sarà certo un problema.
Alcuni addetti ai lavori parlano di lui come un vero e proprio top per la categoria. È chiaro che prima di vederlo all’opera con la maglia del Bari è difficile sbilanciarsi da questo punto di vista, ma è indubbio che il calciatore possegga una serie di doti particolarmente notevoli. Abbiamo provato ad analizzarle nel dettaglio, cercando di capire che tipo di giocatore è Matthias Verreth e cosa dobbiamo aspettarci da lui. Clicca qui per leggere il secondo episodio della rubrica “Lavagna tattica” su Gabriele Moncini.
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Parlando delle qualità di Matthias Verreth, è impossibile non partire da quella che rappresenta, senza dubbio, la sua dote principale. Il Bari si è infatti assicurato un centrocampista con un piede nettamente superiore alla media della categoria. A confermarlo sono i numeri: alla sua prima stagione in Serie B – quella che per molti rappresenta un anno di ambientamento – ha realizzato quattro gol e fornito due assist.
Colpisce soprattutto il modo in cui riesce a trovare la via della porta, dettaglio che spiega perché Magalini e Di Cesare abbiano puntato su di lui. Il club biancorosso, dopo anni, ritrova uno specialista nei calci di punizione, come dimostrano anche i video delle sue reti. Dei quattro gol segnati in stagione, infatti, ben tre sono arrivati su palla inattiva dal limite dell’area. Il quarto, contro il Modena, è nato da una respinta della difesa, ma sempre dalla stessa zona del campo, con Verreth abile a colpire al volo.
La qualità del suo piede emerge chiaramente anche in altre fasi del gioco, come dimostrano alcune statistiche particolarmente significative. Basti pensare ai lanci lunghi riusciti: la media per i centrocampisti della categoria è di 3.32 a partita, mentre Verreth viaggia a una media di 6.75. Di fatto, dunque, più del doppio rispetto ai giocatori che occupano la sua stessa zona di campo. Un’altra caratteristica è quella relativa alla distanza totale dei passaggi effettuati, che misura quanti metri complessivi percorrono i palloni giocati da un calciatore nell’arco di una partita. Con una media di 826,73 metri a gara, Verreth si colloca nell’88° percentile tra i centrocampisti di Serie B, il che significa che supera l’88% dei suoi pari ruolo in questa specifica statistica.
Un altro indicatore significativo è rappresentato dai passaggi verso il terzo offensivo, ovvero quei passaggi che portano il pallone dalla metà campo alla zona d’attacco, permettendo alla squadra di avanzare e costruire occasioni pericolose. Si tratta di una metrica fondamentale per valutare la capacità di un centrocampista di incidere nella fase di transizione offensiva. Verreth, in questo senso, si conferma un elemento prezioso: registra una media di 10,3 passaggi verso il terzo offensivo a partita, un dato che testimonia la sua costante partecipazione allo sviluppo del gioco e la propensione a verticalizzare l’azione.
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Nel parlare di come Verreth si muove in campo, va sottolineato come le caratteristiche del Brescia della scorsa stagione tendevano un po’ a farlo sparire dalla prima fase di gioco. Le Rondinelle, infatti, sviluppavano spesso l’azione in modo diretto, arrivando direttamente dal portiere al centravanti Borrelli, senza coinvolgere troppo i centrocampisti. Pur in questo contesto il belga, che solitamente giocava in un centrocampo a due in coppia con Bisoli, era il giocatore che si occupava di gestire il pallone soprattutto nella sua metà campo, mentre il compagno di reparto si spingeva in avanti verso la trequarti.
Lui rimaneva leggermente più arretrato (occupando quasi sempre la posizione che si vede nelle immagini sottostanti), attento alle marcature preventive e alla possibilità di ricevere il pallone per il tiro da fuori. Verreth, inoltre, non è un centrocampista che ama portare palla a lungo, né uno che cerca continuamente spazi per ricevere vicino all’area o per servire assist. Non ha nemmeno l’uno contro uno tra le sue qualità principali: nel corso dell’intero campionato ha completato solo cinque dribbling. Tocca pochi palloni nella zona offensiva, e quando lo fa è soprattutto per cercare il tiro, sfruttando la precisione del suo piede.
Un altro aspetto da evidenziare nel gioco di Verreth è il suo contributo in fase difensiva. Su questo fronte ha mostrato una crescita nel corso della stagione. All’inizio, probabilmente anche per via del necessario adattamento alla categoria e alla nuova realtà, è andato incontro a qualche imprecisione e sbavatura, magari perdendosi l’uomo di riferimento. Le statistiche confermano il suo impegno: è sopra la media di categoria per quanto riguarda le intercettazioni e se la cava nei contrasti e nei duelli individuali. In questi ultimi due aspetti ci sono ancora margini di miglioramento, ma il bilancio complessivo è positivo.
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