🔎 Juve, cosa si salva e cosa no: carattere ritrovato, ma la difesa 😤 | OneFootball

È una Juventus più che mai in bianco e nero, quella che ha battuto il PSV nell'andata dei play-off di Champions.

Bianco e nero perché, nonostante la vittoria, alcuni aspetti restano ancora in ombra e sembrano non convincere pienamente nella gestione Thiago Motta.

Proviamo quindi ad analizzare cosa salvare, cosa bocciare e cosa rimandare nelle partite recenti della Juventus.

Cosa bocciare: difesa, troppe distrazioni

Ancora una volta la Juventus si è complicata la vita con distrazioni nelle retrovie.

Il PSV è stato pericoloso a più riprese, e in particolare la rete di Perisic, con l'inserimento del croato lasciato libero di controllare il pallone con molto spazio a disposizione, è frutto di una disattenzione difensiva.

Certo, di scusanti ce ne sono: gli infortuni di Cabal e Bremer hanno pesato tanto. Come anche il livello di pressing che Thiago Motta chiede anche ai suoi centrali difensivi.

In più Veiga e Kelly, guardacaso i due giocatori schierati sul fianco dove ha colpito Perisic, sono arrivati da pochissimo e ancora stanno inserendosi nei meccanismi difensivi della Vecchia Signora.

Fattostà che in questo 2025 solo in 2 partite (su 10 disputate) la Juventus è riuscita a mantenere la propria porta inviolata: la vittoria contro il Milan e il pareggio a reti bianche con il Club Brugge.

Cosa salvare: carattere ritrovato?

Nelle ultime tre uscite, se ancora dal punto di vista delle idee di gioco non si sono visti progressi particolari, c'è stata sicuramente perlomeno una reazione di carattere.

Tre partite in cui la Juventus ha subito gol, ma ha saputo reagire, tornando in vantaggio e vincendo. Non a caso, è la prima volta che Thiago Motta vince tre partite di seguito sulla panchina bianconera.

Contro l'Empoli era arrivato il poker in reazione al gol del vantaggio toscano segnato dall'ex De Sciglio. In casa del Como c'era stato il rigore trasformato da Kolo Muani dopo che Assane Diao aveva pareggiato i conti.

In entrambi i casi si è vista una Juventus che ha tenuto duro e ha saputo centrare ugualmente la vittoria.

Proprio come ha saputo fare anche ieri sera contro il PSV dopo il pareggio messo a segno da Perisic.

Con un bonus ulteriore rispetto alle ultime due gare di Serie A: a risolvere la partita stavolta non è stato Kolo Muani, ma sono stati altri giocatori a salire in cattedra e sbrogliare la matassa.

Un aspetto sottolineato anche dallo stesso Thiago Motta ai microfoni di Sky Sport nel dopo partita, la maggiore capacità di portare giocatori nell'area avversaria: "Abbiamo bisogno di più giocatori che entrano da dietro, dobbiamo attaccare l'area di rigore perché è da lì che si segna".

Giudizio sospeso: Kolo Muani e Vlahovic

A proposito di Kolo Muani: per la prima volta non è andato a segno in maglia Juventus, e per quanto devastante sia stato il suo rendimento in bianconero fin qui, non ci si può aspettare che sia sempre lui a risolvere la partita.

Soprattutto, il suo impatto non può bastare a cestinare quanto di buono può ancora portare al tavolo Dusan Vlahovic.

Contro l'Empoli anche il serbo era andato a segno, contro il Como si è accomodato in panchina, contro il PSV è entrato nel finale sostituendo proprio il francese, sorprendendo per l'ottimo atteggiamento in campo.

L'ha detto Motta a Sky Sport nel dopo partita, anche se ha preferito non sbilanciarsi troppo sui singoli individui: "Abbiamo bisogno di chi entra, chi parte deve dare tutto, chi entra deve mantenere o alzare il livello".

Vlahovic è un giocatore che la Juventus non può permettersi di svalutare, non fosse altro che per la necessità di mantenere il valore del suo cartellino alto.

Ma anche, forse, perché il successo della prima stagione di Thiago Motta alla Juventus potrebbe passare per la capacità di far convivere i suoi due centravanti.

📸 MARCO BERTORELLO - AFP or licensors