Jacobelli: «Tudor è l’uomo giusto. Mi auguro che Vlahovic resti. Tonali alla Juve? Mai dire mai, ma credo che questa operazione…» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·6 April 2025

Jacobelli: «Tudor è l’uomo giusto. Mi auguro che Vlahovic resti. Tonali alla Juve? Mai dire mai, ma credo che questa operazione…» – ESCLUSIVA

Gambar artikel:Jacobelli: «Tudor è l’uomo giusto. Mi auguro che Vlahovic resti. Tonali alla Juve? Mai dire mai, ma credo che questa operazione…» – ESCLUSIVA

Jacobelli ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24 in cui ha toccato diversi temi d’attualità dei bianconeri. Le sue parole

Xavier Jacobelli, noto giornalista, editorialista del Corriere dello Sport e di Tuttosport e commentatore di Raisport, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24.com. Ecco le sue dichiarazioni sui principali temi del momento in casa bianconera, passando anche per il calciomercato.

Che partita si aspetta tra Roma e Juventus?


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«Guardi mi aspetto una partita particolarmente interessante per due motivi: primo perché la Roma viene da sette vittorie consecutive e se Ranieri dovesse riuscire a inanellare l’ottava, stabilirebbe un record personale davvero invidiabile, secondo perché mi aspetto dalla Juventus di Tudor una conferma dei progressi che abbiamo intravisto in occasione del confronto con il Genoa. È chiaro che non si possa pensare come arrivi un nuovo allenatore, schiocchi le dita e improvvisamente tutti i problemi che hanno assillato la Juventus vengano risolti. Però certamente Tudor il primo effetto positivo è stata questa scarica di adrenalina che ci ha restituito una Juventus che abbia questo spirito tipico della Juventus, che era mancato nella sconfitta con l’Atalanta e quella di Firenze».

Il pressing alto, per certi versi asfissiante, di Tudor è un’arma che può mettere in difficoltà i giallorossi?

«Questa potrebbe essere una carta da giocare, la cosa importante è, a mio avviso – e Tudor lo ha già fatto capire – fare delle scelte chiare, fare delle scelte che non comportino sempre e comunque dei cambiamenti di ruolo. Ricordo che McKennie addirittura è stato il primatista nel periodo di Motta con sette ruoli diversi occupati, Koopmeiners l’ho visto giocare anche come falso centravanti a San Siro e poi davanti alla difesa e poi mediano e poi trequartista e poi laterale. Il calcio di Tudor invece è un calcio semplice, che non prevede molte elucubrazioni ma cerca di impiegare i giocatori secondo le loro caratteristiche. Siamo soltanto all’inizio di un cammino però la strada imboccata, a mio avviso, con il Genoa è stata una strada giusta. Si tratta a Roma – proprio in questa circostanza così probante – di confermare i progressi che abbiamo visto con il Genoa».

Col Genoa sono emersi alcuni dati: il possesso palla è diminuito rispetto alla gestione Motta, dal 67% al 49%, così come i passaggi, da 623 a 416, i passaggi lunghi sono invece aumentati e ci si è affidati molto a Vlahovic. Stando a questi numeri, si può dire che ci sia già stato un cambio di filosofia rispetto a quella dell’italo – brasiliano?

«Ha citato Vlahovic, credo che Tudor faccia benissimo a puntare sull’attaccante che è andato in doppia cifra e che secondo me – poi ovviamente ognuno è libero di fare ciò che vuole e di prendere le decisioni che preferisce – ma mettere Vlahovic a vagare tra campo e panchina come gli era capitato fino all’arrivo di Tudor, è stato un errore. Quando tu hai un attaccante che va in doppia cifra nonostante non sia mai titolare fisso e nonostante questa annata , come ben sappiamo, sia stata caratterizzata da diverse incomprensioni tattiche, sia una scelta molto chiara. Così come Yıldız guarda caso riportato nel ruolo a lui più congeniale, ha segnato quel gran gol, così come mi aspetto di vedere Vlahovic insieme con Kolo Muani. Perché se tu vai a prendere a Gennaio un attaccante dalle caratteristiche che si integrano e si sposano con quelle di Vlahovic, francamente mi continuavo a chiedere il perché mai non dovessero giocare assieme continuativamente. Mi pare che questa possa essere invece una soluzione, a giudicare dalle ultime indicazioni dalla Continassa, alla quale Tudor voglia e possa ricorrere».

Secondo lei, in caso di qualificazione alla prossima Champions, Tudor verrà confermato sulla panchina della Juve?

«Guardi in questo momento è assolutamente troppo presto per dirlo perché sappiamo bene quali siano i termini di ingaggio. Tudor guida la Juventus in questa fase finale di campionato, la porta al Mondiale per Club; in questo momento credo che il rischio da evitare per la Juventus sia quello di peccare di strabismo. Cioè guardare con un occhio all’oggi e con l’altro al domani. No, adesso conta solo e soltanto, come lei ha detto, raggiungere quell’obiettivo che è fondamentale perché sappiamo molto bene cosa significhi partecipare o non partecipare alla Champions League. I 63 milioni circa incassati dalla Juventus in questa campagna che si è lasciata alle spalle sono dimostrati così come il fatto che Exor cioè Elkann prima della gara con il Genoa abbia iniettato subito 15 milioni nelle casse della società e ventilato anche la possibilità di un’ulteriore ricapitalizzazione di 110 milioni, qualora a fine stagione l’obiettivo del ritorno in Champions non fosse raggiunto. Adesso conta solo il presente».

Crede che Tudor sia l’uomo giusto su cui la Juventus dovrebbe puntare anche per il futuro?

«In questo momento guardi, lo è di sicuro perché fin dall’inizio ha cambiato marcia, ha dato una scossa alla squadra, ha anche iniziative come quella di portarli tutti a cena, di pranzare insieme con loro dopo la seduta di allenamento, di marcare lo spirito bianconero. D’altra parte Tudor lo conosce molto bene, l’ha conosciuto come giocatore, l’ha conosciuto come vice di Pirlo quindi credo che la scelta in questo momento non potesse non ricadere su di lui anche perché lui ha colto al volo questa opportunità e secondo me ha fatto molto bene, indipendentemente dall’epilogo finale. Questo, come ho detto, si vedrà dopo il 25 Maggio però è un allenatore che sa il fatto suo e soprattutto conosce la Juventus».

Su quali aspetti secondo lei batterà il tecnico croato per dare la spinta decisiva da qui a Giugno alla Juventus e ai suoi giocatori?

«Sul fatto di aver detto “pochi fronzoli e risultati concreti” quindi presumo che oltre a motivare i giocatori che uscivano da un periodo confuso, quale è stato quello di Motta – perché quando lei cambia 39 formazioni nell’arco di 42 gare ufficiali, cambiando ruolo, cambiando poi capitano sette volte – tutta una serie di scelte francamente che non si possono fare quando tu sei alla Juventus. Devi ricordare che cosa significhi allenare e giocare nella Juventus. Questa squadra che non vince lo scudetto dal 2020, l’ultimo firmato da Maurizio Sarri e che nell’arco del triennio Allegriano ha vinto soltanto una Coppa Italia; non è da Juventus».

Su cosa deve concentrarsi la Juventus nel mercato estivo?

«In questo momento parlare di mercato estivo soprattutto con le posizioni di diversi giocatori, per esempio penso a Kolo Muani, il cui prestito non è stato assolutamente, come dire, poco oneroso per la Juventus così come al futuro di Vlahovic, di Douglas Luiz, Koopmeiners. C’è una situazione molto fluida e la strategia del mercato dipenderà sicuramente dal risultato finale in campionato perché un conto è andare in Champions League, e allora hai anche un margine di manovra sul mercato molto più ampio, un conto invece è non andarci e allora potresti essere costretto a dei sacrifici».

Tra Veiga, Kalulu e Kolo Muani, la Juve su chi dovrebbe puntate per la prossima stagione e quindi tenere in rosa?

«Assolutamente Kalulu, nessun dubbio. Ha espresso un rendimento, può darsi, anche superiore alle attese».

Con Tudor Vlahovic è tornato ad avere un ruolo centrale in squadra, nonostante questo aspetto, crede che il suo futuro sia comunque lontano da Torino?

«Mi auguro di no perché questo è un giocatore classe 2000, è un giocatore che ha 25 anni appena compiuti ed è un giocatore che può dare moltissimo. Ripeto è l’unico attaccante della Juventus andato in doppia cifra in questa stagione pur non giocando sempre titolare. Mi auguro quindi che da qui a Giugno Vlahovic possa avere l’occasione per dimostrare che lui e la Juventus possono continuare ancora insieme. Anche perché se il problema è l’ingaggio, non mi risulta che un tempo, quando venne ingaggiato dalla Juventus e acquistato dalla Fiorentina, il contratto non fosse stato liberamente sottoscritto da ambo le parti. Quindi se da contratto prevede un ingaggio particolarmente pesante, bisogna che i contratti si rispettino. Questo giocatore, che secondo me è uno dei migliori attaccanti in circolazione, ha soltanto bisogno di sentire fiducia e di giocare con la continuità necessaria. Il suo posto lo troverà di sicuro».

Tonali Juve. Quanto è realizzabile secondo lei questa operazione?

«Guardi sul mercato tutto può accadere, la prima regola non scritta del mercato è quella di “mai dire mai” però francamente conoscendo l’ingaggio che percepisce Tonali e come, detto bisognerà vedere quale sarà il margine di intervento – la Juventus ha speso 234 milioni l’estate scorsa ha fatto 13 acquisti –  non è che ogni anno può andare sul mercato e dire “cambio tutto, prendo questo, prendo quell’altro” soprattuto quando uno come Tonali, al Newcastle è diventato veramente un idolo e sta dimostrando di essere uno dei migliori centrocampisti a livello internazionale. Il Newcastle può tornare a giocare in Champions League, la vedo un’operazione molto complicata, a parte il fatto che bisogna poi vedere spesso la volontà del giocatore».

Chi vince lo scudetto?

«Questa risposta alla sua domanda la potremo dare alla fine di Aprile perché l’Inter ha otto partite nell’arco di venticinque giorni, la prima l’ha giocata nel derby nella semifinale di andata con il Milan. Il Napoli ne ha quattro in ventiquattro giorni, se l’Inter riesce a gestire le energie nonostante gli svariati infortuni e soprattutto ad andare in campo ogni tre giorni, è chiaro che – anche per i punti di vantaggio sul Napoli – sia la squadra che vanti di maggiori possibilità ma il Napoli non molla, il Napoli ha il carattere di Conte. Già il crocevia di Bologna di lunedì sarà molto interessante, molto importante».

Secondo lei l’Italia riuscirà a qualificarsi ai Mondiali del 2026?

«Me lo auguro (ride, ndr) perché se non riesce a qualificarsi con un mondiale a 48 squadre è meglio che vada a nascondersi. Mi auguro che la Nazionale che andrà in campo a Oslo il 6 Giungo contro la Norvegia, attinga alle conclusioni del campionato. Perché sinceramente non vedere Orsolini contro la Germania, lasciato a casa – con l’attaccante del Bologna che sta vivendo la sua migliore stagione 13 gol 3 assist – così come mandare allo sbaraglio Maldini che alle spalle aveva 26 minuti ufficiali con la maglia dell’Atalanta in Seria A, è stato un errore. Soprattutto  perché l’interessato ha ricevuto troppe critiche immeritate perché se tu hai 26 minuti di Seria A nelle gambe, non puoi pensare che possa partire titolare contro la Germania in una partita così importante. L’abbiamo visto come è andata».

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