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Diego D'Avanzo·27 Maret 2023
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Diego D'Avanzo·27 Maret 2023
Lo 0-0 tra Italia e Turchia è stato un test a tutti gli effetti: Spalletti senza Barella e Scamacca (reduce dal recupero di campionato) è partito con Retegui in attacco e con un ritorno alla difesa a 4 uomini.
Una prova di stabilità nel primo tempo e poi la difesa a 3 nel secondo, vediamo cosa ha funzionato e cosa non è andato nella partita di ieri sera.
I 4 giorni di lavoro pesante (come confermato da Spalletti) hanno bloccato le gambe agli Azzurri e gli uomini di fantasia sono mancati in favore degli schemi che, per la verità, non hanno funzionato nei primi 45 minuti anche a causa di alcune mancanze tecniche.
Nel primo tempo infatti il possesso è stato prevalentemente nella nostra metà campo: ben 152 passaggi su 221, qualche imprecisione e una costruzione con la difesa a 4 che non ha funzionato al meglio con Mancini e Bastoni che si sono allargati per fare scendere in mezzo Jorginho. Le giocate sono state sporche già dall’inizio dell’azione e quindi si sono trovati pochi sbocchi, questo ha portato a delle ripartenze avversarie su degli errori in impostazione.
Non è sembrato in forma Retegui che è arrivato in ritardo su qualche cross e a cui è mancata la lucidità per trovare il guizzo vincente con la palla in area di rigore. Un po’ timidi anche gli esterni Orsolini prima e Zaccagni poi, in tutta la partita l’Italia infatti ha completato soltanto due dribbling: 2/5 nel primo tempo (di Cristante e Dimarco), 0/4 nel secondo.
Nel secondo tempo per larghi tratti gli Azzurri si sono schierati con la difesa a 3 e hanno sorpreso la Turchia con dei lanci precisi e cambi di gioco che hanno generato delle occasioni. La squadra ha preso più coraggio e difatti il numero di passaggi nella metà campo avversaria è stato nettamente maggiore rispetto al primo tempo.
Hanno funzionato a centrocampo due interpreti in particolare: Cristante che è stato uno dei migliori in campo con dei recuperi e due occasioni create nonostante i lanci profondi non siano stati precisi. Una nota decisamente positiva è stato anche l’ingresso di Fagioli: 100% di passaggi riusciti e due cambi di giochi perfetti che hanno mosso l’azione velocemente, si tratta di un tipo di regia meno orizzontale rispetto a quello offerto da Jorginho.
È funzionata l’aggressione e il concetto di recupero palla in avanti, uno dei mantra della squadra di Spalletti che è stato ben eseguito. Il problema è stato il numero di volte in cui gli Azzurri hanno dovuto correre verso l’avversario: una situazione dovuta alle molte palle perse e alla qualità che è mancata in impostazione e rifinitura.
Langsung
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