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Alessandro De Felice ·18 November 2024
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Alessandro De Felice ·18 November 2024
L’Italia chiude al secondo posto il girone di Nations League e si qualifica ai quarti di finale della competizione.
Un risultato maturato in extremis, dopo la sconfitta con due gol di scarto a San Siro contro la Francia, che ha fatto scivolare la Nazionale di Spalletti in seconda posizione.
Il KO del Meazza ha sottolineato ancora una volta le difficoltà dell’Italia nella gestione delle palle inattive in fase difensiva: nel 3-1 della Francia, tutte le reti incassate dall’Italia sono arrivate da calci piazzati
L’autogol di Vicario, generato da una punizione precisa di Digne, potrebbe essere considerato un episodio sfortunato, ma le due reti di Rabiot, entrambe su colpi di testa in area, hanno messo in luce problemi strutturali in difesa.
Posizionamenti errati, letture tardive delle traiettorie e una scarsa aggressività nei contrasti aerei hanno permesso al centrocampista francese di colpire con facilità, sfruttando schemi semplici ma efficaci.
Questo limite non si è manifestato solo contro i vicecampioni del mondo. Anche nei precedenti incontri del girone di Nations League, come il 2-2 contro il Belgio e il 2-1 contro Israele, i gol subiti da Donnarumma sono arrivati da situazioni analoghe, confermando che non si tratta di un caso isolato ma di un problema sistemico.
In totale, le ultime sei reti incassate dall’Italia in Nations League provengono tutte da sviluppi di calci piazzati, un dato che risuona come un segnale d’allarme per una squadra che ambisce a competere ai massimi livelli.
Per invertire questa tendenza, sarà necessario un lavoro approfondito su più fronti: migliorare l’organizzazione difensiva, rafforzare la fisicità e l’aggressività nei duelli, incrementare l’attenzione nelle fasi chiave e affinare la capacità di anticipare le mosse degli avversari attraverso lo studio degli schemi.
Nonostante i progressi complessivi, il nodo delle palle inattive rimane un ostacolo da superare per garantire una maggiore solidità difensiva.
Spalletti e il suo staff hanno dimostrato di saper costruire una squadra competitiva e con una forte identità, ma la capacità di risolvere questa vulnerabilità sarà determinante per mantenere alte le ambizioni dell’Italia nelle sfide future.
Superare questa difficoltà significherà non solo consolidare i risultati, ma anche completare il processo di maturazione necessario per affrontare con successo le prossime sfide: la fase finale di Nations League e le qualificazioni ai Mondiali del 2026.
📸 Marco Luzzani - 2024 Getty Images