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·3 Juni 2025
Inter, Inzaghi al capolinea? Lo scenario e i nomi in caso di addio

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A distanza di esattamente quattro anni dal suo insediamento sulla panchina nerazzurra, il futuro di Simone Inzaghi all’Inter sembra giunto a un bivio. Sarà una lunga giornata negli uffici dell’Inter in viale della Liberazione. Fuori dalla sede dei nerazzurri, per il momento, si è visto soltanto Piero Ausilio. Non è da escludere che il presidente Marotta fosse già all’interno della struttura. Secondo le prime indiscrezioni, Simone Inzaghi sarebbe atteso per il primo pomeriggio, intorno alle 15.
L’allenatore, infatti, appare sempre più propenso ad accettare la proposta dell’Al Hilal, il club saudita che confida di ottenere la firma già nelle prossime ore. L’incontro decisivo tra Inzaghi e la dirigenza nerazzurra è atteso per il primo pomeriggio di oggi, 3 giugno.
Se la notte non avrà portato a ripensamenti, le probabilità di un divorzio appaiono decisamente superiori rispetto a quelle di una prosecuzione del rapporto. Una certezza, in questa vicenda, è che l’incertezza durerà poco: entro domani sera, al più tardi giovedì mattina, il destino della panchina interista sarà definito. L’Inter avrà il suo allenatore, che sia Inzaghi o il suo successore.
I Nomi per il Dopo-Inzaghi Il club nerazzurro non è rimasto inattivo in queste settimane. Sono già stati condotti sondaggi e valutazioni su una rosa di potenziali sostituti, qualora Inzaghi dovesse salutare. Due nomi, in particolare, sembrano in pole position:
Cesc Fabregas, attualmente sotto contratto con il Como. Roberto De Zerbi, legato al Marsiglia ma attratto dall’idea di guidare i nerazzurri, già avvicinato in passato e gradito dalla società. Le Condizioni dell’Inter per la Permanenza di Inzaghi L’Al Hilal sembra sicuro di ottenere il sì di Inzaghi, con una tabella di marcia che prevede la firma entro domani e un rapido sbarco a Riad per la presentazione e l’inizio della preparazione in vista del Mondiale per Club.
Tuttavia, l’Inter è pronta a mettere sul tavolo le proprie condizioni qualora Inzaghi non dovesse esprimere una volontà netta di separazione. La dirigenza nerazzurra desidera un allenatore convinto, senza dubbi, e disposto a proseguire un percorso di crescita reciproca. Se questa condizione non fosse soddisfatta, sarebbe l’Inter stessa a porre fine al rapporto.
Inoltre, ci sarebbero almeno altre tre condizioni per la prosecuzione del matrimonio:
Rinnovo contrattuale: Un’estensione solo fino al 2027, un anno in più rispetto all’attuale scadenza. Ingaggio: Un ritocco dell’ingaggio, con un incremento di 500 mila euro già scattato, ma senza gli aumenti a 8, 9 o 10 milioni che erano stati ipotizzati nei mesi scorsi. Mercato: La squadra non subirà rivoluzioni radicali. L’obiettivo è alzare il livello delle seconde linee, ma il blocco dei titolari rimarrà sostanzialmente intatto. Soltanto se su tutti questi punti si dovesse raggiungere un’intesa, la storia tra Inzaghi e l’Inter potrebbe continuare. L’incontro odierno sarà fondamentale per capire la reale volontà di tutte le parti, scongiurando il rischio di iniziare la prossima stagione con le scorie di una stagione che, nonostante successi parziali, ha visto la perdita dello Scudetto e una finale di Champions League considerata ampiamente alla portata.
La Prospettiva di Inzaghi Dal canto suo, Inzaghi sembra stanco di essere considerato il capro espiatorio per i traguardi non raggiunti. L’allenatore avrebbe voluto un maggiore riconoscimento per aver generato quasi 200 milioni di euro in una sola stagione, tra premi e incassi da botteghino grazie al percorso in Champions League. Inoltre, ha raggiunto due finali europee con un budget di mercato limitato rispetto ai top club europei. La sensazione è che, pur non volendo nascondersi dietro i bilanci, “non è sempre facile correre se c’è sempre una montagna da scalare”.
A queste considerazioni si aggiungono le implicazioni extra-campo, come il trasferimento della famiglia in Arabia Saudita e il coinvolgimento del figlio Tommaso in un’operazione gestita con l’agente Federico Pastorello. La finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain sembra aver segnato un punto di non ritorno per il tecnico.