Calcionews24
·21 Juli 2025
Inter, all in su Lookman: accordo con il calciatore, c’è da convincere l’Atalanta che non fa sconti

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·21 Juli 2025
C’è solo l’Inter nel destino di Ademola Lookman. Dopo il no al Napoli – che gli aveva offerto un ingaggio superiore (5 milioni netti annui) rispetto ai 4,5 promessi dai nerazzurri – il nigeriano ha rafforzato la posizione di Marotta e Ausilio nella corsa al suo cartellino. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, l’Inter è ora convinta di poter chiudere presto l’operazione, contando su una doppia strategia: da un lato la volontà del giocatore, pronto a “rompere” con l’Atalanta facendo leva sulla promessa ricevuta un anno fa di essere lasciato andare; dall’altro, l’apertura a un leggero ritocco dell’offerta iniziale da 40 milioni.
Ogni giorno potrebbe essere quello buono per un contatto decisivo tra i due club. L’obiettivo dell’Inter è chiaro: regalare Lookman a Cristian Chivu già per sabato, giorno del raduno, anche se l’attaccante è attualmente fermo per infortunio. Il Napoli, tagliato fuori dalla corsa, è ora spettatore.
L’ostacolo resta l’Atalanta. Il club di Percassi non si oppone alla cessione, ma pretende una cifra ben precisa: 50 milioni di euro, ben lontani dalla proposta nerazzurra. E non solo: la Dea vuole una cessione a titolo definitivo, mentre l’Inter aveva inizialmente proposto un prestito con obbligo di riscatto. Lo stallo è anche formale, oltre che economico.
Nelle prossime ore sono attesi sviluppi concreti. Gli agenti di Lookman incontreranno direttamente la dirigenza atalantina per mediare. L’accordo tra il giocatore e l’Inter è già solido, ora tocca a loro completare l’opera. Non è escluso nemmeno un intervento diretto di Lookman per forzare la mano.
Intanto, da Oaktree è arrivato il via libera per un investimento da 40 milioni. Ma l’Inter ha aperto a un piccolo aumento: 42 milioni potrebbero essere la chiave per sbloccare la trattativa, senza arrivare ai 50 richiesti. Una cosa è certa: i tempi stringono. L’Inter ha fretta, l’Atalanta meno. E il rischio è che le tensioni tra le parti rallentino un’operazione che, al momento, sembra comunque destinata ad andare in porto.