Inter Milan
·8 April 2025
Impresa nerazzurra: Lautaro e Frattesi piegano il Bayern

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·8 April 2025
Grinta, concentrazione e cuore. Parole che pesano, che non si sprecano, e che questa volta calzano a pennello. Perché la serata di Monaco è stata molto più di una semplice andata di quarti di Champions: è stata una prova di carattere, di quelle che restano incollate nella memoria di chi le guarda e di chi le gioca. Una notte dura, intensa, quasi epica. Stoica, sì. Con l’Inter che ha saputo soffrire senza mai piegarsi, rispondendo colpo su colpo dentro il fortino bavarese. È solo il primo atto, certo. Ma se il calcio è anche questione di anima, allora questa sera l’Inter ne ha messa in campo più di quanta ne basti per sognare ancora.
Una partita giocata come si giocano quelle delle grandi notti d’Europa: con la testa lucida e il cuore pieno. L’Inter torna da Monaco con una vittoria preziosa, costruita con il coraggio e con la cura dei dettagli. Il primo squillo è di Carlos, che galoppa sulla fascia e disegna un cross per Thuram, tacco geniale per Lautaro che calcia d’esterno: capolavoro. Il Bayern reagisce, colpisce un palo con Kane e trova il pareggio con Muller nel momento di massima pressione. Ma quando sembra finita, l’Inter rialza la testa. Barella illumina, Carlos vola ancora, Frattesi taglia e segna. È il secondo gol, quello che regala all’Inter un importante vantaggio per la gara di ritorno.
LA PARTITA
Un primo tempo da Inter. Con coraggio, qualità e il solito, instancabile spirito da battaglia. Ma c’è il Bayern nei primi minuti che parte come ci si aspetta. Ordinato, feroce, geometrico e spinto dal suo pubblico. Pronti, via e Goretzka pesca Olise che si inventa un rientro morbido sul sinistro e calcia, ma la deviazione provvidenziale di Lautaro manda in angolo. Un segnale. I padroni di casa non vogliono aspettare. Ma nemmeno l’Inter. Lautaro, furbo e lesto, si ritrova in area su una rimessa laterale, spizzica, si gira, viene chiuso. Il pallone arriva sul destro armato di Calhanoglu, che spara: respinta, ma squillo nerazzurro. L’Inter c’è. La gara si accende intorno al quarto d’ora. Sommer è chiamato in causa da un colpo di testa insidioso di Kane, poi da un tiro dal limite di Olise. Ma lo svizzero è saldo, sereno. Fa il suo. Fa tanto. Anche cinque minuti più tardi, quando dice no due volte, prima a Guerreiro e poi a Kane, in un’azione che sa di minaccia rossa. Ma l’Inter non si chiude. Thuram si fa vedere in velocità, Calhanoglu ci riprova al 21’ con una rasoiata da fuori. Olise di nuovo, con un sinistro velenoso. Poi il palo. Sì, palo clamoroso di Kane al 26’, dopo un errore di Pavard e un’imbucata chirurgica ancora di Olise. Il Bayern scuote la porta, ma non segna. E allora, ecco la risposta nerazzurra intorno alla mezz’ora. Carlos Augusto, imprendibile, parte lanciato da Bastoni e sfiora il gol sull’esterno della rete. Ma è solo il preludio. Perché al 38’ arriva il capolavoro. Carlos si inventa un cross basso, Thuram lo accarezza di tacco, e Lautaro – con l’eleganza feroce del nove vero – colpisce d’esterno. Urbig immobile, l’Inter avanti. Uno a zero. Fuori casa. In casa Bayern.
Nella ripresa il copione non cambia. L’Inter rientra in campo col cuore ancora caldo, la testa ancora dritta, la voglia di giocarsela fino all’ultimo respiro. Nessun braccino corto, nessuna paura. Solo un'idea: restare dentro la partita. Dentro la storia. Si capisce subito dopo pochi minuti di gioco: i nerazzurri vogliono continuare a palleggiare, a manovrare. A restare padroni di sé, anche in terra ostile. Calhanoglu disegna un filtrante che è un gioiello per Lautaro. Ma arriva Goretzka, con un intervento da centrale navigato, a sporcare tutto. L’Inter non molla. Al 56’ Bastoni inventa per Barella, che vede Thuram e lo manda. Marcus parte, sgasa, arriva sul fondo. Cerca il Toro, ma la palla è lunga. L’azione continua. Pochi secondi dopo, ancora Thuram per Lautaro, stavolta la conclusione c’è, ma Urbig ci mette le mani. Risponde il Bayern, sempre letale in contropiede. Al 57’, Kane serve Sané, che entra in area come una lama: Darmian, ancora una volta c’è. Scivolata pulita, determinante. I tedeschi aumentano il volume. Cross, inserimenti, tiri. Sommer è perfetto in presa alta al 61’. Poi Stanisic di testa manda alto. Guerreiro, due minuti più tardi, ci prova al volo dal limite: fuori di poco. Pressione costante. Ma l’Inter non crolla. Al 75’ Lautaro ci prova da fuori. Un destro rabbioso, una zampata da leader. Urbig blocca, ma è un’altra dimostrazione. Che l’Inter è viva, presente, determinata a non mollare nulla. Il Bayern insiste. Gnabry, al 76’, cerca spazio, tira sull’esterno della rete. Kane, all’80’, sfiora il pari con un destro di prima che esce a lato. Tre minuti più tardi è Muller ad avere il pallone del pareggio: un tiro centrale, una doppia deviazione, l’ennesimo corner. Il gol è nell’aria, lo stadio spinge più che mai. E infatti, arriva. Minuto 85. Laimer riceve largo, controlla, guarda in mezzo. Muller, sempre lui, sempre nei momenti chiave. Tocco ravvicinato, nulla da fare per Sommer. Uno a uno. Pareggio che sembra beffardo. Ma non è finita. Perché l’Inter ha un’altra idea in testa. Non si accontenta. Non si lascia prendere dallo sconforto. All’88’ Barella trova una traiettoria celestiale per Carlos che ci mette tutto: gambe, fiato, voglia. Arriva sul pallone e lo mette dentro. Frattesi è lì, taglia il tempo, taglia la linea e segna. Due a uno. Silenzio gelido a Monaco. Esplosione nerazzurra. L’Inter porta a casa il primo round. In trasferta. Contro il Bayern. Con la testa e col cuore. Con l’anima.
Marcatore: 38' Lautaro (I), 85' Müller (BM), 88' Frattesi (I)
BAYERN MONACO (4-2-3-1): 40 Urbig; 44 Stanisic, 15 Dier, 3 Kim (75' 23 Boey); 27 Laimer, 8 Goretzka, 6 Kimmich, 22 Guerreiro (75' 7 Gnabry); 17 Olise, 9 Kane, 10 Sané (75' 25 Müller). A disposizione: 18 Peretz, 48 Klanac, 16 Palhinha, 24 Vidović, 41 Kusi-Asare, 43 Jensen, 46 Karl. Allenatore: Vincent Kompany
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 15 Acerbi, 95 Bastoni; 36 Darmian (79' 31 Bisseck), 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan (74' 16 Frattesi), 30 Carlos Augusto; 9 Thuram, 10 Lautaro (89' 59 Zalewski). A disposizione: 12 Di Gennaro, 13 J. Martinez, 6 De Vrij, 8 Arnautovic, 32 Dimarco, 49 De Pieri, 52 Berenbruch, 54 Zanchetta, 56 Re Cecconi. Allenatore: Simone Inzaghi.
Ammoniti: Kim (BM), Lautaro (I), Mkhitaryan (I), Zalewski (I)
Recupero: 1' - 4'
Arbitro: Sandro Schärer (SUI) Assistenti: Stéphane De Almeida (SUI) - Jonas Erni (SUI) Quarto ufficiale: Lukas Fähndrich (SUI) VAR: Fedayi San (SUI) Assistente VAR: Pol van Boekel (NED) SQUALIFICATI Bayern Monaco: - Inter: Asllani DIFFIDATI Bayern Monaco: Coman, Gnabry, Goretzka, Laimer, Sané Inter: Barella, Bastoni, Dumfries, Pavard, Inzaghi (allenatore)