PianetaSerieB
·13 November 2024
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Il Cesena è una neopromossa che ha cambiato allenatore. Aprire con una banalità ed ovvietà per ricordarci di una qualcosa che il campo ha spazzato via da subito. Per impostazione, approccio, consapevolezza ed anche nei difetti, il Cesena sembra una squadra navigata in questa Serie B quando non lo è.
I meriti dell’attualità Cesena, senza scendere nel dettaglio di quanto di buono è stato costruito nel tempo (settore giovanile, ad esempio), vanno suddivisi in egual maniera tra chi ha scelto Michele Mignani e Michele Mignani stesso.
Decidere di non proseguire con chi ha dominato il campionato di Serie C è una scelta difficile ma mai quanto la decisione del successore. Il Cesena aveva opzionato D’Aversa e poi è andato dritto su Mignani: un allenatore che, al netto di poco meno di due stagioni in B, ha le caratteristiche del veterano per un semplice motivo: questa categoria la gestisce alla perfezione.
A Bari è andato a minuti da quello che è stato un miracolo sportivo: i calciatori forti di quel Bari hanno raggiunto lo status non con Mignani ma grazie a Mignani, come Cheddira e Folorunsho, il primo soprattutto. A Cesena l’allenatore ex Siena sta gestendo una prima parte di stagione in maniera magistrale: è l’unica squadra in scia diretta delle prime tre col tocco di classe nella gestione di una rosa sì profonda ma non egualmente valida nelle alternative, nella settimana dell’infrasettimanale.
Le prime 13 partite col Cesena consegnano una convinzione che ha dovuto attendere il riscontro prima di elevarla a fatto: la folle gestione del Bari dello scorso anno e la parentesi al Palermo non hanno compromesso l’integrità emozionale, tecnica e tattica di Mignani che è un signor allenatore. Esalta e migliora i calciatori buoni e mette in vetrina quelli forti.
Langsung