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·21 November 2024
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Isak Hien, arrivato in Italia con il Verona e oggi punto di forza della difesa dell’Atalanta, ha raccontato la sua esperienza a La Gazzetta dello Sport.
6 ANNI FA GIOCAVA IN ATTACCO – «Sì, ma non segnavo e con il mio allenatore dell’epoca abbiamo pensato a come trovare una soluzione…».
LA SOCIETA’ – «È importante vederli e sentirli sempre vicini, ci sono proprio fisicamente a Zingonia durante la settimana. Si sente aria di famiglia, senza scordare i tifosi. Qui si è tutti uniti sia quando si vince sia quando si perde».
SU COSA LAVORA CON GASPERINI – «Su diversi dettagli. Faccio un esempio: la posizione in marcatura sui duelli di testa. Avevo l’abitudine a stare alle spalle del centravanti, qui lavoro molto a starci di fianco. L’obiettivo è cercare l’anticipo, ma stando lateralmente abbiamo una visuale differente anche per scegliere se provarci o attendere. Ho imparato anche da Djimsiti e Kolasinac».
PARMA-ATALANTA – «Dobbiamo mettere il massimo dell’attenzione in questa partita. Sarà tosta, quest’estate in amichevole abbiamo visto che è una squadra fortissima (vittoria emiliana per 4-1 nel giorno del ko di Gianluca Scamacca, ndr). Per prendere punti dovremo dare il massimo. Non abbiamo vinto prima di scendere in campo, dobbiamo giocarla e anche bene per non prendere gol».
NESSUN GOL INCASSATO IN CHAMPIONS – «Penso che per tutti i nostri avversari sia dura affrontarci. Lo percepivo anche io quando ero nel Verona: l’Atalanta era ed è una squadra forte, di qualità, che lotta sempre come se dovesse salvarsi».
GIOCARE OGNI 3 GIORNI É UN PROBLEMA – «No, per me non è un problema avere un ritmo così. La cosa fondamentale è riposare bene alla fine di ogni stagione».