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·23 Maret 2025
Germania-Italia, la moviola: l’analisi dei rigori assegnati e di quello revocato

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Niente da fare per l’Italia, che è stata eliminata dalla Nations League. Gli Azzurri non sono riusciti a ribaltare la sconfitta dell’andata, e anche con un buon secondo tempo a Dortmund non hanno rimontato la Germania.
È stato un match entusiasmante sotto tanti punti di vista, che ha impegnato il direttore di gara Marciniak per tutti i 90 minuti. Due rigori assegnati, uno revocato e tante altre proteste: l’analisi di tutti gli episodi arbitrali.
Il primo episodio degno di nota è andato in scena alla mezz’ora, quando l’arbitro polacco ha assegnato un calcio di rigore ai tedeschi per fallo di Buongiorno su Kleindiendst. Decisione corretta, perché il difensore azzurro prima prova a trattenere l’avversario per la maglia e poi lo colpisce sulla caviglia.
Nel secondo tempo, invece, Marciniak prima assegna e poi revoca al VAR un penalty in favore dei ragazzi di Spalletti. Di Lorenzo e Schlotterbeck vanno a contrasto in maniera legittima per arrivare sul pallone: il tedesco prova a scivolare ma non tocca la sfera, mentre subito dopo entra a contatto con il terzino del Napoli che va giù. Un episodio al limite, difficile, da campo mi verrebbe da dire che ci può stare fischiare il calcio di rigore; vero anche che se non lo avesse fischiato non sarebbe stato uno scandalo, e proprio per questo non sono invece d’accordo con il richiamo al monitor da parte del VAR.
Nel recupero invece, sempre dopo OFR l’arbitro concede un calcio di rigore agli Azzurri, questa volta per un fallo di mano di Mittelstadt: scelta giustissima anche in questo caso, perché il braccio del numero 18 è altissimo e sopra le spalle.
Langsung
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