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Diego D'Avanzo·22 Mei 2024
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Diego D'Avanzo·22 Mei 2024
Gasperini non è un vincente soltanto su carta e forse è uno dei pochi allenatori che, con una vittoria, non diventerebbe molto più bravo di quanto non sia già considerato.
Il lavoro quotidiano, quello puro sul campo e meno in conferenza stampa, è il mantra di Gasperini che con idee diverse e principi simili ha ridato vita a più versioni di un’Atalanta che sembrava prima ammuffita, poi in transizione e a un certo punto semplicemente “finita”. O almeno questo si leggeva sui social.
Gasperini invece ne ha creati molti di cicli e questa capacità è una delle tante “medaglie” al petto di cui lui stesso ha parlato: i risultati fragorosi, gli attestati di stima, i paragoni lusinghieri come quello di “Klopp e il mal di denti” e negli ultimi tempi anche lo sviluppo di un’aura da mentore che però non lo pone in una condizione superiore all’Atalanta: perché lui è diventato l’Atalanta, almeno a questi livelli.
Se ormai “Gasperini” è sinonimo di “Atalanta” non va scordato chi ha sostenuto e creduto in questo binomio oltre le sconfitte e i momenti difficili: la presidenza. Antonio Percassi non sembra neanche un presidente “italiano” nella sua accezione negativa del termine, perché non è accentratore ma è presente allo stesso tempo, delega per davvero i compiti e giudica con equilibrio i risultati in funzione del medio termine.
L’essere partiti da una condizione di provincialità ha ancorato i piedi dei Percassi a terra ma non gli ha impedito di crescere in altezza, di aumentare gli introiti e passare in 10 anni da 45 milioni a 195 milioni di fatturato. Sempre con la sostenibilità come concetto fondamentale, che non vuol dire limitare i sogni dei tifosi: “Speriamo di prendere un top player”, è stato il suo congedo dall’intervista post-semifinale di Europa League.
Ma tutti questi meriti di sicuro non bastano, perché l’Atalanta vuole dimostrare di valere più dei complimenti, dei 2° posti, del trofeo visto di persona e toccato solo in conferenza stampa come non si deve mai fare ed è successo in Coppa Italia (Gasperini non è superstizioso, ma meglio prevenire).
Questa sera l’Atalanta davvero non ha nulla da dimostrare agli altri perché gioca solo per sé stessa: “Ti ricordi dell’Atalanta che vinse l’Europa League?”, oppure “Ti ricordi l’Atalanta in finale col Leverkusen dei record?”. Chi non tifa Atalanta si ricorderà comunque il valore di questo traguardo, a cambiare sarà solo il modo in cui verrà celebrato.