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·27 Mei 2025
Fiorentina, Pradé in conferenza: “Non riscatteremo Adli, Colpani, Folorunsho e Zaniolo”

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·27 Mei 2025
I dirigenti della Fiorentina sono intervenuti in conferenza stampa per fare il bilancio della stagione: ecco le loro parole.
Dopo una buona stagione, conclusasi al sesto posto in classifica, i dirigenti della Fiorentina sono intervenuti in conferenza stampa, per analizzare la stagione. Tra i temi trattati figurano la classifica, la prossima stagione e chiaramente la permanenza di Moise Kean. Ecco le parole dei membri della società viola, riprese da TuttoMercatoWeb.
Il primo a parlare è stato il dg viola Alessandro Ferrari, che ha risposto alle domande dei giornalisti:
Ci può fare una valutazione della stagione? “La cosa che dispiace è di essere arrivati a poco dalla fine, per traguardi ancora più importante. Ma non si può considerare fallimentare una stagione da 65 punti e da 6° posto. Potevamo avere meno rimpianti, sicuramente, ma abbiamo ricominciato tante cose da capo. Abbiamo creato una buona base di partenza per il prossimo anno”.
Che basi lascia questa stagione? “I 65 punti fatti, le otto vittorie di fila, aver battuto le prime nove almeno una volta salvo il Napoli campione. Ci sono fatti che fanno pensare che qualcosa di buono sia stato fatto. Indubbiamente ci sono cose da dover migliorare alla grande”.
In Conference stavolta siete obbligati a vincere? “L’abbiamo detto tante volte, il presidente vuole portare un trofeo a Firenze. Quest’anno siamo arrivati sesti, fare meglio vuol dire fare un gradino avanti sulle competizioni europee… La Conference ha insidie sempre particolari, già dai preliminari. Quindi intanto passiamo il primo turno”.
A che punto siete sullo stadio? “In settimana abbiamo fatto un paio di incontri, dando disponibilità al Comune per intervenire con un cantiere sul secondo lotto. Ci devono essere condizioni ben precise, come diciamo da sempre, col Comune che mette la sua parte, con certezza di ciò, e noi la nostra con controllo e gestione dei lavori, ottimizzando i tempi per anticipare la scadenza del 2029. Avendo date certezze, potremo firmare questo accordo. Siamo a un buon punto, non abbiamo ancora tutto”.
Dopo Ferrari, a rispondere alle domande dei giornalisti è stato Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, in collegamento dall’America. Ecco le sue parole:
Ci può fare una valutazione della stagione? “Lo scorso anno avevamo detto di voler fare meglio di quello precedente. E siamo arrivati al 6° posto per la prima volta in questi miei anni e negli ultimi dieci. Pure con alti e bassi, abbiamo fatto una buona stagione”.
I 65 punti la invogliano ad essere ambizioso? Se sì, quanto? “Dico come l’anno passato, vogliamo fare meglio. Siamo stati sfortunati a non andare in Europa League, negli ultimi undici anni dieci volte andavi in Europa…”.
Come nasce il rinnovo di Palladino? “Pradè e Ferrari sono venuti da me e mi hanno detto che avremmo dovuto estendere il contratto il giorno prima del Betis. L’ho accettato e abbiamo annunciato”.
Quanto è ampio il solco con i top club? “Lo dissi dalla prima settimana a Firenze, senza stadio non si possono aumentare i ricavi e senza di quelli non competi con le squadre che li hanno. Non possiamo fare meglio di chi fa 300-400 milioni di ricavi, per rimanere solo in Italia. Con questi ricavi non siamo i quarti d’Italia. Per questo mi arrabbio, leggo polemiche ma nessuno si è fatto avanti per mettere soldi nella Fiorentina. Io ne ho messi e continuo a metterne abbastanza”.
Come giudica il lavoro di Pradè? “Credo proprio che lo terrò! Hanno fatto un buon lavoro, siamo pochi ma bravi e ringrazio tutti”.
Perché Bologna riesce a vincere e Firenze no? “Da quanti anni è che il Bologna è con Saputo. E nei primi otto cosa hanno fatto? Mai più in alto del 10° posto. Noi siamo contenti di come siamo arrivati”.
Che rapporto ha con Palladino? “Buonissimo. Raffaele per me è come un figlio. Imparerà da questa stagione”.
Come ha reagito alla contestazione? “Non c’è solo la Curva Fiesole, la maggioranza dei tifosi è a favore. Loro possono fare quello che vogliono, ma io so quanto lavoro facciamo. Spero mi sentano e capiscano che certe cose non devono farle”.
L’ultimo a parlare è stato infine il ds Daniele Pradé, che ha parlato soprattutto di mercato:
Ci può dire qualcosa su Kean? “A Cagliari ci siamo incontrati con lui, il presidente e Ferrari. Qui sta benissimo, gli abbiamo dato tanto. Sul discorso clausola penso che nessuno pensasse che 52 milioni fossero pochi l’estate scorsa. Ora la decisione è solo sua, noi gli abbiamo detto che vogliamo tenerlo e che siamo contenti. Speriamo tenga conto anche di quanto gli abbiamo dato. La clausola dal 1° al 15 luglio c’è, dobbiamo solo aspettare. Noi siamo stati chiari e gli siamo stati vicino. Il ragazzo è buonissimo e dolcissimo, fa ogni allenamento a mille. Se devo trovare un difetto è troppo dormiglione, ma magari averli tutti così…”.
De Gea sta riflettendo sul futuro? Siete fiduciosi sulla sua permanenza? “Ripartiamo dal discorso di Moise: ci siamo dati tanto entrambi. Nel contratto c’è un’opzione per un rinnovo di un altro anno, noi ne vorremmo fare tre: ne stiamo parlando e vorremmo fare tutto prima del 31 maggio, quando scade. Altrimenti la attiveremo e ci siederemo”.
Come nasce il rinnovo di Palladino? “L’opzione scadeva il 30 maggio. Noi eravamo contenti del suo lavoro e abbiamo pensato, dopo una partita persa, che fosse il momento giusto”.
Dodo, Kean, De Gea: c’è una priorità? E un piano B se perdete Kean? “Mi sembra normale ci sia un piano B, non vorremmo usarlo. Siamo prigionieri, tra virgolette, della situazione. Ora poi Kean andrà con la Nazionale, anche se lo vediamo felice e questo è importante”.
Potremmo aspettarci un mercato più rapido quest’anno? “Dobbiamo considerare che c’è chi dice che faccio mercato in seconda battuta… Ed è vero, perché la prima la fanno i top club e nemmeno quelli italiani. Dire oggi che per la preparazione avremo la squadra completa sarebbe una bugia. Abbiamo tante idee, il reparto scouting ha lavorato tanto. Qualcosina potemmo farla subito…”.
Ci sarà un’altra rivoluzione in estate? “Una base di 12 giocatori sarebbe già tanta roba: non sarà rivoluzione come l’anno scorso, però. La prossima settimana abbiamo un appuntamento col mister per entrare nel dettaglio del mercato”.
Una parola su Zaniolo? “Noi non c’eravamo in quel momento, possiamo solo attenerci alle sue successive dichiarazioni”.
Che intende con mercato in seconda battuta? “Normale sia così. Che poi già oggi la Fiorentina è vista come un top club, ma sapete del Fair Play Finanziario. Non possiamo avere un tetto salariale superiore al 70% dei ricavi e questa è l’unica cosa che fa la differenza”.
I tifosi si sono detti insoddisfatti. Lei come ha vissuto la contestazione? C’è il rischio di clima pesante? “Sono un essere umano e ho un’anima anche io: sono grandi delusioni. Mi sono assunto delle responsabilità, quella del centravanti l’abbiamo portata a termine… Non ho una risposta, sono cose che fanno male e se non fosse così sarei un robot. Tanti dicono di fartelo scivolare addosso ma non è così. Dobbiamo essere bravi a trasformare l’insoddisfazione in un sentimento positivo. La delusione c’è, ma fossimo entrati in Europa League forse sarebbe stata una situazione diversa, idem se non fossimo usciti ai supplementari col Betis e ai rigori con l’Empoli pochi giorni dopo l’episodio di Bove”.
Com’è la situazione di Dodo? E su Gudmundsson c’è una linea tracciata? “Dodo ha altri due anni di contratto. E pensavamo di aver raggiunto le sue richieste, facendo la nostra proposta: siamo in attesa di una risposta, quando vorrà ce la darà. Non siamo affatto preoccupati. Su Gudmundsson, martedì ci sediamo con l’allenatore per capire come si svilupperà il mercato. Su di lui c’è ancora aperta la vicenda processuale che aveva portato alla formula complessa, ne parleremo bene con il Genoa”.
Sui riscatti quindi tutto fermo fino a martedì? “Fagioli e Gosens hanno visto scattare l’obbligo e li avremmo riscattati comunque. Su Cataldi ne parleremo col mister, mentre per Adli non eserciteremo l’opzione. Per decisione comune, insieme al calciatore”.
Lei come giudica la sua stagione? “Dovete giudicarmi voi. Secondo me abbiamo preso degli ottimi calciatori, quello che veramente volevamo. Anzi, prima giudica il presidente”.
Saranno necessarie cessioni pesanti? “Il mercato è lungo e strano, non posso dare certezze. Di certo non siamo costretti a vendere”.
Credete che Palladino possa crescere? “Un anno a Firenze sono sette in un’altra piazza. E si metterà addosso questa esperienza: è un ragazzo molto determinato e ha una grandissima dote, che piace a dirigenti e presidenti, è un grandissimo lavoratore e non trascura nulla. Quest’anno gli sarà servito tanto”.
Perché Bologna ha vinto e Firenze no? “Non andavano in finale da 51 anni, noi ne abbiamo fatte quattro. Purtroppo l’allenatore lì ha vinto e qui no”.
Quanto avvenuto a Bove è stato uno spartiacque? Gli avete fatto una proposta per rimanere nello staff? “Ci ha tolto tanto. Un uomo, entrato in simbiosi e un fattore tecnico. Certe situazioni rimangono addosso. La sua intenzione credo sia di tornare a giocare e penso che sarà quello che proverà a fare. Noi lo aiuteremo, è una priorità del presidente”.
Cosa vi ha colpito del lavoro di Palladino? “L’ho spiegato prima, dare stimoli e forza nelle difficoltà al condottiero. Non è una scienza esatta…”.
Alcune dichiarazioni sue su Palladino sono state mal interpretate… “Il mio lavoro è quello di stimolare, mettere pressione. Non c’è un fraintendimento sulle mie dichiarazioni. Come diamo l’anima noi, la devono dare tutti quanti. Io sono comunque orgoglioso della squadra, poi è normale che non vada giù una sconfitta contro il Venezia. A un dirigente in quel momento qualcosa suscita. Non ho mai offeso o detto qualcosa di sbagliato. Dopo Monza anche dovevo dare una sterzata. Sono cose che vanno fatte, non si possono fare solo dentro le stanze. Vanno fatte anche pubblicamente”.
Folorunsho, Colpani e Zaniolo: che futuro? “Non riscattiamo nessuno dei tre”.
Lavora a un colpo alla De Gea? “Magari, in questo momento no”.
Volete rinnovare Mandragora? “Il ragazzo è speciale, quando arriverà il momento parleremo con lui”.
Le altre vincono tutte, voi no. “Se me lo dite voi come si fa…”.
Lavorate a un vice Kean? “Sì, ma è un discorso ampio da fare. Una situazione tecnica per cui Kean non doveva essere sicuro per rigenerarsi con una seconda punta come Gudmundsson e Zaniolo. Sì, cerchiamo una punta con le caratteristiche di Moise”.
Riuscirete a fare una rosa composta da coppie? “Quest’anno avevamo 24 giocatori. Sono mancati un vice Dodo e un vice Kean… Ma sono considerazioni fatte insieme all’allenatore. Quest’anno ci sarà un vice Dodo e un vice Kean”.
Ci dice com’è andata a gennaio con Comuzzo? “Chiedete al presidente, per me 30 milioni non erano proprio pochi… Non credo se ne andrà in estate, dopo il rinnovo. E ne approfitto per salutare Kayode, che è stato riscattato dal Brentford ed era felicissimo”.
Fortini rimarrà con voi? “Sì lo portiamo dentro, anche se ci sono ancora molte cose da dover vedere tutti insieme”.
Richardson che destino avrà? “Resta con noi, è cresciuto molto. Sono sicuro che avrà offerte dall’estero”.
E con Martinelli che farete? “Bell’enigma, dobbiamo decidere insieme all’allenatore perché è forte e vogliamo puntarci tantissimo. E capire se lui vuole rimanere con noi, magari crescendo dietro De Gea, o se lui vuole giocare. Col ragazzo, gli agenti sono aperti a tutto”.
Lottate ancora per il 6° posto? “Cercheremo di fare meglio, sicuramente”.
Cos’è per voi l’ambizione? “Datemi voi un’ambizione. Ripensate a dove eravamo a dicembre, avreste firmato per un 5° posto? La sfortuna è che noi siamo dietro solo all’Inter per aver portato più punti al Ranking UEFA e purtroppo quest’anno sarebbe bastato poco di più da altre squadre… E vi dico che fare la Conference League è fondamentale. Perché così devi avere due calciatori per ruolo e perché giocare una sola volta a settimana ha i suoi pro ma anche tanti contro”.
Quale critica vi ha fatto più male? “Un vecchio amico politico mi diceva che 99 complimenti non fanno una critica. La comunicazione oggi è cambiata, io l’ho studiata e si potrebbe parlare a lungo di quanto sia cambiato tutto. Del mood. Peso chi mi fa la critica e se non è un professionista mi scivola addosso”.
Che annuncio vorrebbe dare a inizio mercato? “Non ce l’abbiamo. De Bruyne? Per quanto detto prima, non possiamo prenderlo neanche a parametro zero. Kean? Ho spiegato, però vi posso dire che il presidente vuole tenere Kean perché l’ultima parola è la sua”.
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