Fantozzi, 50 anni fa usciva il primo storico film: il calcio di Paolo Villaggio tra ironia e l’amore per la Sampdoria | OneFootball

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·27 Maret 2025

Fantozzi, 50 anni fa usciva il primo storico film: il calcio di Paolo Villaggio tra ironia e l’amore per la Sampdoria

Gambar artikel:Fantozzi, 50 anni fa usciva il primo storico film: il calcio di Paolo Villaggio tra ironia e l’amore per la Sampdoria

50 anni fa usciva il primo capitolo dei film di Fantozzi di Paolo Villaggio: il rapporto del comico con il calcio, tra ironia e amore per la Sampdoria

50 anni fa usciva nei cinema italiani Il primo tragico Fantozzi di Paolo Villaggio. Nell’anniversario dell’uscita del film è impossibile non ricordare quanto il calcio abbia attraversato l’opera del comico genovese, diventandone uno dei simboli più iconici. La mitica partita “scapoli contro ammogliati“, giocata sotto una pioggia battente, con San Pietro sulla traversa e il gol di Calboni del primo film. Indimenticabile anche la scena, nel secondo film della partita Inghilterra-Italia del 1973, che Fantozzi non riesce a vedere perché costretto dal professor Guidobaldo Maria Riccardelli alla visione de La corazzata Kotiomkin. Dopo una fuga disperata, arriva davanti al televisore solo per scoprire che l’Italia ha vinto 20-0 e Fantozzi narratore esclama che: «Ha segnato anche Zoff su calcio d’angolo!», portando il paradosso all’estremo.

Il calcio lo viveva anche nel privato: in una intervista di pochi giorni fa al Corriere della Sera, il figlio Piero ha ricordato: «quando andavamo insieme allo stadio a vedere la Lazio, che tifavo io: lui è sempre stato della Samp. Il calcio era solo nostro. Abbiamo girato l’Europa per vedere la Samp o il Milan, quando ci invitava Berlusconi: all’andata viaggiavamo con lui sull’aereo privato, al ritorno però non c’era mai. Ero molto orgoglioso di mio padre, lo trattavano tutti in modo ossequioso. Vialli e Mancini provavano a fargli fare delle battute, ma lui non era molto dell’idea».


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Villaggio, genovese e grande tifoso della Sampdoria, un tifo che lo divideva dal suo amico, il genoano De Andrè. In occasione della vittoria dello scudetto blucerchiato, Villaggio fece una lunga intervista con Gianni Minà. Ecco cosa disse in quell’occasione.

TIFO E RUOLO DA ‘INTELLETTUALE’ – «Vabbè, insomma, mi dovrei vergognare. Ma io sono un intellettuale di sinistra, per di più devo vivere le cose con distacco. Ma insomma, insomma, è dura, è dura. Non si può, vabbè».

SAMPDORIA«Sampdoriano dalla prima partita che ho visto. L’amore per una squadra dura tutta la vita».

AMICIZIA CON DE ANDRÉ MA DIFFERENZA DI TIFO«Ma lui non era genovese come me!».

SUL NIPOTE AMERICANO«Dovrebbe tifare Lakers… ma già ha il ‘cello’ della Sampdoria. Perché in famiglia comando io. Sono come Saddam Hussein».

SULLO SCUDETTO DELLA SAMP«Io non credo in Dio. Ma adesso credo nella Sampdoria».

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