Ex Toro rivela: "Al Torino Mihajlovic mi massacrò davanti a tutti, ma da lì in poi..."

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·4 Juni 2025

Ex Toro rivela: "Al Torino Mihajlovic mi massacrò davanti a tutti, ma da lì in poi..."

Uno dei calciatori che ha lasciato maggiormente il segno negli ultimi anni con la maglia del Torino è stato Daniele Baselli. Il centrocampista 33enne, che nelle ultime stagioni sta militando, senza però trovare spazio a causa dei vari infortuni, nel Como, ma in passato è stato uno dei giocatori più prolifici del centrocampo granata, vivendo il suo miglior periodo soprattutto sotto la guida di Sinisa Mihajlović. In quel periodo, assieme al compagno di reparto Marco Benassi, formava una coppia di interni di centrocampo davvero solida e produttiva.

Con la maglia del Torino, Baselli ha collezionato 190 presenze, mettendo a segno 20 gol e fornendo 14 assist. La sua stagione migliore resta proprio quella con Mihajlović in panchina, 2016/17, quando chiuse l’annata con 6 reti e 4 assist in 37 partite, dimostrando tutte le sue qualità sia in fase offensiva che in copertura.

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Intervistato dal sito Gianlucadimarzio.com, l’insider di mercato, Baselli ha ripercorso la sua esperienza a Torino e ha parlato anche dei suoi progetti futuri con la maglia del Como.

Daniele Baselli

Queste le sue parole:

Gli allenatori più importanti per Baselli al Torino

Gli allenatori che mi hanno fatto crescere di più al Torino sono stati Ventura e Mihajolvic. Il primo mi ha fatto crescere tanto. Il secondo mi convinse a restare nonostante le voci su un mio trasferimento all’estero. Non che volessi andare via, ci mancherebbe. Però ero molto curioso.

Il suo rapporto con Cairo

Mi cercò anche la Roma ma il mio presidente fu lapidario: ‘o soldi o nulla. Baselli non andrà via in prestito’. Apprezzai la sua stima ma mi sarebbe piaciuto fare quel salto in più. Nessun rimpianto, sono orgoglioso dei sette anni vissuti a Torino dove – tra l’altro – sono cresciute le mie figlie.

Un aneddoto su Mihajlović

Dopo un Pescara-Torino (21/09/16 0-0, ndr) mi massacrò in conferenza. Non feci una grande partita, vero. Ma nemmeno la peggiore della mia carriera. Mi insultò davanti a tutti. Non lo tollerai e decisi di andare nel suo ufficio. Entrai: ‘Mister, perché quelle cose non me le dici in faccia?'”. Per avere 24 anni dovevo essere davvero coraggioso a rispondere così a Mihajolvic, ma lui mi rispose 'Ascoltami devo capire come tirare fuori tuo carattere! Sei il più forte della squadra ma così non vai da nessuna parte. Vediamo se ti svegli'. Da lì giocai la miglior stagione di sempre. Siniša l’avrei seguito ovunque. Hai un allenamento? Bene, ‘allenati a duemila’. Allenati ‘come Cristo comanda’. Non giochi? Allenati comunque al massimo. È un insegnamento che mi porterò dentro per sempre.