Sampnews24
·3 Juli 2025
Ex Sampdoria, Scanziani: «La vittoria della Coppa Italia contro il Milan fu l’inizio di un percorso incredibile. Il presidente Mantovani ci disse che…»

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Alessandro Scanziani, ex giocatore della Sampdoria, ha ricordato lo storico successo in Coppa Italia contro il Milan, ottenuto esattamente 40 anni fa. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista all’edizione genovese de La Repubblica.
MANTOVANI – «Il Presidente aveva chiesto ai tifosi di non invadere il campo a fine gara e fu accontentato. I tifosi seguivano sempre le sue indicazioni. In compenso restammo tanto a festeggiare con il classico giro di campo».
MANTOVANI – «Era il numero uno, ci aiutava in tutto, come dei figli, e sapeva interpretare i nostri bisogni. Una grande persona».
PRIMO SUCCESSO – «Era una squadra molto forte, un mix di giovani in gamba ed elementi di valore internazionale, come Souness e Francis. Fu anche una rivincita dopo il quarto posto in campionato, dove meritavamo di più».
TREVOR FRANCIS – «Quando stava bene, vinceva quasi le partite da solo. Con Trevor in campo e in forma partivi sempre da 1-0. Era eccezionale sotto tutti gli aspetti. Ricordo che, quando gli sbagliavo qualche passaggio, non si arrabbiava mai».
ARRIVO DI SOUNESS – «Era un fuoriclasse, reduce dalla vittoria in Coppa dei Campioni, con una personalità straordinaria. Era insuperabile, mi aveva subito chiesto di non far andare gli avversari all’esterno, ma semmai verso la fascia centrale. Pareva un controsenso, ma si trovavano davanti una sorta di muro mobile».
LA MAGLIA DI QUELLA PARTITA – «Ritenni più giusto lanciarla ai nostri sostenitori, che ci avevano sorretto in modo eccezionale. Non fui l’unico. Luca Vialli, ad esempio, fece lo stesso. Ho una foto a casa in cui eravamo vicini a fine gara. Mi ero tenuto un altra maglia come ricordo di quella stagione, era sufficiente».
EMOZIONE – «Avevo centrato una Coppa Italia con L’Inter, ma a Genova è stato diverso. Il presidente mi aveva detto al primo incontro che voleva vincere lo scudetto, malgrado fosse in B, e fu il segnale che si stava realizzando un percorso unico. Dopo l’esordio con la sconfitta di Brescia mi veniva da piangere per la rabbia, ma, piano piano, abbiamo messo tutte le cose a posto. Fu una grande soddisfazione, sentivo di aver ricominciato a ripagare la fiducia di Paolo Mantovani».
TIFOSI – «Fu una serata storica, una gioia attesa da anni e raggiungerla in maniera così convincente rappresentò una soddisfazione ancora maggiore. Erano consapevoli che stavano cominciando a fare un percorso incredibile. Fu l’occasione per dire a tutte le squadre che anche noi potevamo fare qualcosa di importante ed eravamo pronti a competere con tutti».
SAMPDORIA-MILAN A CASA – «Certo, la mia seconda erede Margherita è arrivata a Genova a pochi mesi e sta con la Sampdoria. Ha trasmesso questa passione a sua figlia Lucia. La mia figlia più piccola, Sofia è, invece, milanista, ma tutto viene vissuto con il sorriso».