Calcionews24
·5 Juni 2025
Daniele Tognaccini, il preparatore atletico che ha rivoluzionato lo sport moderno: «La sfida? Giocatori che muovono masse così grosse. Tra fisico e talento scelgo…»

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·5 Juni 2025
Daniele Tognaccini non è solo un preparatore atletico: è una figura chiave nella rivoluzione scientifica dello sport moderno.
Co-fondatore di MilanLab insieme a Jean-Pierre Meersseman, ha trasformato il modo in cui si monitora e si ottimizza la condizione fisica degli atleti, integrando dati biometrici, prevenzione degli infortuni e personalizzazione degli allenamenti.
Nato da un’intuizione di Adriano Galliani, MilanLab ha rappresentato un punto di svolta nell’approccio medico-sportivo. Nessuno meglio di Tognaccini, quindi, può raccontare cosa rende Erling Haaland un fuoriclasse fisico: un “mostro” atletico che l’Italia dovrà affrontare nella delicata sfida di Oslo. Di seguito le sue parole a Tuttosport.
PERCHÉ È SPECIALE HAALAND – «Perché è un atleta alto 194 centimetri per 94 chili che ha una grandissima intelligenza motoria, una coordinazione favolosa, un controllo del corpo in volo ottimale e va pure velocissimo. In più, come tutti i grandi attaccanti, possiede quel sesto senso che gli permette di essere al posto giusto e al momento giusto».
IL CALCIATORE DEL FUTURO – «Giocatori così ne troveremo sempre di più perché il calcio negli ultimi 10-15 anni è cresciuto sia in centimetri sia in chili. E Haaland muove forze importantissime con un controllo motorio eccezionale».
GLI SPORT ALTERNATIVI – «C’è l’imbarazzo della scelta. Sicuramente nella velocità come centometrista dove avrebbe raggiunto picchi altissimi. Ma pure nel basket».
LA SFIDA FISICA PER I PREPARATORI – «Giocatori che muovono masse muscolari così grosse bisogna farli lavorare molto di più degli altri, come il Lukaku della situazione che con Conte va sempre meglio rispetto agli altri allenatori perché lo fa lavorare tanto».
IL SEGRETO AL CITY – «Max Sala, un professionista che abbiamo “allevato” noi a MilanLab, mi dice che Haaland è un ragazzo straordinario, con una volontà incredibile e tantissima voglia di lavorare. Non a caso riesce a giocare più dell’80% delle partite con il City e dagli infortuni recupera molto velocemente».
LA FIRMA DI MILANLAB – «Sicuramente Max l’abbiamo cresciuto noi: è arrivato nel 2003 e ha fatto cinque anni da noi. Poi ha fatto una bella esperienza in Qatar e ora è lì al City ormai da una vita ed è bravissimo».
I PARAGONI POSSIBILI – «Da un punto di vista prettamente fisico direi Jaap Stam […] Il paragone con Ibra è quello più calzante per ruolo, anche se Zlatan era più forte dal punto di vista tecnico».
LA QUALITÀ PIÙ IMPRESSIONANTE – «Lui ha in quelle che io chiamo “entrate sensoriali” una delle sue qualità migliori, ovvero lui percepisce immediatamente cosa succederà e quindi si posiziona subito bene con il corpo».
COME SI FERMA – «Da solo non lo marchi… Devi fare una strategia lavorando sulle situazioni […] Se l’affronti uomo a uomo difficilmente puoi trovare uno che riesca a limitarlo».
FISICO O TALENTO? – «Il fisico conta sempre di più nello sport, ma il calcio in questo è democratico, vedi quello che sta facendo Lamine Yamal».
L’ULTIMO PENSIERO – «Sono contento per il mio amico Mino Raiola che purtroppo non è più tra noi: un’altra volta ancora si è dimostrato un genio nel puntare su di lui».