Inter News 24
·19 April 2025
Condò: «Thuram commovente col Bayern, ecco perché San Siro sarà un fattore col Barcellona. E sul mercato all’Inter consiglio questo nome» – ESCLUSIVA

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·19 April 2025
Neanche il tempo di godere del passaggio del turno in Champions League contro il Bayern Monaco che l’Inter è già tornata al lavoro. Nel mirino la sfida di Serie A con il Bologna, uno dei tanti match point che accompagnerà la squadra di Simone Inzaghi fino al termine della stagione. Ne abbiamo parlato con Paolo Condò quest’oggi, così la storica firma e voce del giornalismo italiano sulle principali tematiche inerenti al mondo dei meneghini. L’intervista esclusiva di InterNews24.
Buongiorno Paolo, lei ha definito ‘commovente’ la partita di Thuram col Bayern Monaco, cosa intende dire?
«Nel finale della partita, quando c’è stato il momento di massima sofferenza dell’Inter con palloni che arrivavano da una parte e dall’altra, credo che se Inzaghi avesse potuto fare undici cambi li avrebbe fatti (ride, ndr). Tra quelli rimasti in campo Thuram era quello che il campo – essendo rimasto lì davanti – doveva coprirlo di più. E secondo me avendo finito la benzina ha iniziato ad ‘andare a spinta’ senza fermarsi mai. E questo l’ho trovato commovente quasi. Per partite come quelle col Bayern l’abilità tecnica e tattica sono importanti certo, ma se non riesci a buttare dentro un grande cuore…Thuram si è ‘sfasciato’ di fatica e a me queste cose piacciono molto».
Quanto è stata importante in tal senso la spinta di San Siro?
«Senza dubbio. E’ chiaro che, ripeto, negli ultimi dieci minuti quando hai ormai dato tutto devi ‘succhiare’ ovunque possibile dell’energia. E quando hai uno stadio così…io ho la fortuna di lavorare con grandi campioni che hanno vissuto grandi stadi e spesso mi dicono che anche in trasferta entrare in campo in uno stadio dove tutti ti fischiano può essere un fattore motivante, ma nulla è paragonabile al tuo stadio di casa».
Dunque giocare il ritorno della semifinale col Barcellona in casa per l’Inter potrà essere un fattore?
«Secondo me un 5-10% vale. Il fatto che l’Inter sia riuscita a fare l’impresa a Monaco ha reso il ritorno così diverso dalla grammatica comune. L’Inter non è partita per ribaltare un risultato in casa, ma per difenderlo! Difatti secondo me, forse, nella prima parte l’Inter ha persino pensato un po’ troppo a difendere il risultato».
A proposito delle energie, quanto sarà importante per Inzaghi cadenzare al meglio l’impegno di ogni singolo giocatore?
«È un tema centrale quello delle energie. L’Inter è la squadra più forte del campionato, dunque anche della Coppa Italia; non della Champions. Quindi per andare avanti in Champions e arrivare a questo livello ha usato dei tesori di energie. Come ho sentito dire da alcuni colleghi ex campioni: se perdi quelle che usi sono energie che non recuperi, perché la delusione è infinita. Ma se vinci…almeno in parte sono energie che tornano, che recuperi. Non mi stupirei se anche col Bologna e nelle prossime partite dovessimo rivedere un Inter come quella che abbiamo visto nelle ultime. Quindi ottima nel primo tempo e con delle difficoltà in più nel secondo. Sarà molto centrale secondo me la formazione che schiererà Inzaghi. Anche perché non credo che potrà schierare gli undici che ha schierato contro il Bayern. Il rientro di Dumfries ad esempio sarà fondamentale, è un giocatore che ti dà tantissimo sulla fascia».
Proprio per questo l’Inter ha costruito una rosa lunga e completa…
«Rispetto a qualche mese fa quando mi erano venuti dei dubbi sulle seconde linee dell’Inter ora credo che la situazione sia cambiata. Sai, noi abbiamo spesso detto: ‘L’Inter è forte perché ha due squadre’. Secondo me, per larga parte di questa stagione non era vero. I giocatori titolari o che valgono come essi erano 14-15. Ad esempio quando mancavano Thuram o Lautaro là davanti la differenza si faceva sentire, adesso invece devo dire che Arnautovic è diventato un’alternativa seria. Inzaghi dovrà trovare l’equilibrio giusto…ho l’impressione che il Napoli farà tutti i punti disponibili da qui alla fine, dunque l’Inter potrebbe potenzialmente permettersi un pareggio…con le squadre migliori – Roma e Lazio – da affrontare poi in casa. Quel pareggio potrebbe essere proprio Bologna, ma è chiaro che se l’Inter dovesse vincere potrebbe essere ‘fatta’ o quasi per lo scudetto».
Sempre sulle energie, l’Inter ha la media età tra le più alte d’Europa, in estate si aspetta una rivoluzione per ringiovanire il gruppo?
«Rivoluzione no, cambiamenti sì. L’Inter quest’anno sta facendo il più grande incasso della storia del calcio italiano. Solo dalla partita col Bayern ha portato a casa 10 milioni, posso immaginare che col Barcellona saranno 11. Un fiume di denaro sta arrivando all’Inter, ovvio che ci sono degli obblighi finanziari, ma quando i tuoi ricavi sono di questo livello e i risultati sportivi pure…
Faccio un esempio: in queste due partite abbiamo visto Michael Olise, il giovane francese del Bayern. I tedeschi hanno fatto un investimento per prenderlo dal Crystal Palace vicino ai 50 milioni di euro se non mi sbaglio. Questo tipo di investimenti fino all’anno scorso per l’Inter erano impensabili. L’Inter ha fatto benissimo il trading negli ultimi anni, penso alla cessione di Onana e il contestuale acquisto di Thuram. Mentre l’anno scorso il mercato – non nascondiamoci – non ha portato un gran che: un bravo portiere di riserva (Martinez, ndr) e due svincolati, con Taremi che è andato male e Zielinski che non ha così entusiasmato. Più Palacios che è stato prestato al Monza di cui non abbiamo grandi notizie. È chiaro che l’anno prossimo l’Inter dovrà prendere un paio di giocatori giovani sicuramente, ma ‘sicuri’…’forti’. Il nome che è stato fatto in questi mesi di Nico Paz per dire è un nome da Inter»
Dunque servirebbe uno come lui sul mercato?
«Un giocatore che dribbla per me è fondamentale. L’Inter non ha previsto in rosa un giocatore di questo tipo. Infatti leggevo una statistica: è il club europeo che si affida meno al dribbling, mentre gioca moltissimo di associazioni-triangoli per andare in porta. Bene, secondo me nella rosa di una squadra capace di arrivare in semifinale di Champions League un dribblatore di qualità serve»
Concludiamo con uno sguardo verso la nostra nazionale. A giugno gli azzurri torneranno in campo, crede la ripresa della squadra di Spalletti passerà (anche) dal gruppo Inter?
«Il blocco Inter è la parte fondamentale dell’Italia. Difatti l’Italia è andata male agli Europei perché è andato male il blocco Inter, non nascondiamolo questo. Da Barella ad esempio mi aspettavo molto di più, giusto per fare il nome del nazionale più rappresentativo e che adesso potremmo considerare come il migliore italiano. Probabilmente l’anno scorso lo scudetto venne vinto ‘troppo presto’. Dunque i calciatori dell’Inter staccarono e non riuscirono a riattaccare. Quest’anno questo problema non ci sarà. Quindi io mi aspetto tantissimo. Ma non solo, sono stato il primo a scrivere che Acerbi va convocato.
Se hai la possibilità di chiamare uno che ha già annullato due volte Haaland…io mi affiderei a lui. Senza preoccuparmi del poi o del futuro. Sono convinto che Acerbi accetterebbe volentieri una convocazione, senza pensare poi agli anni successivi. Adesso io Acerbi lo ‘sfrutterei’».
Si ringrazia Paolo Condò per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.