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Alessandro De Felice ·29 Juni 2025
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Alessandro De Felice ·29 Juni 2025
Quella tra Chelsea e Benfica non è stata solo una partita di calcio: è stata un’epopea, un film in più atti, un thriller con colpi di scena, interruzioni, rimonte e un finale pirotecnico.
Sul campo di Charlotte, la sfida di Mondiale per Club è durata quasi cinque ore, sospesa per due ore a causa di un’allerta fulmini. Sembrava tutto finito all’86', con il Chelsea avanti grazie a un gol capolavoro su punizione di Reece James, ma la tempesta ha cambiato il copione.
Alla ripresa, il rigore di Di Maria ha riscritto la storia, trascinando il match ai supplementari. Lì, un Benfica in dieci è crollato sotto i colpi dei Blues, che hanno dilagato segnando altri tre gol.
Una gara destinata a restare negli annali non solo per la durata, ma anche per l’addio simbolico di un campione come Di Maria, per la follia di Prestianni e per la freddezza glaciale del Chelsea di Maresca, che ora vola ai quarti contro il Palmeiras.
Aquattro minuti alla fine, il Chelsea controlla il vantaggio per 1-0 con autorità, grazie al gol magistrale di James su punizione, e sugli spalti già si pregusta la festa.
Ma improvvisamente tutto si ferma. Le nuvole cariche di elettricità, le scariche di fulmini nei dintorni dello stadio costringono l’arbitro a sospendere la partita per motivi di sicurezza.
Una scena surreale: giocatori negli spogliatoi, pubblico che resta in attesa per due ore, mentre il meteo sembra quasi beffarsi di tutti con sprazzi di sole alternati a lampi all’orizzonte.
Una partita di calcio trasformata in una maratona psicologica, con i nervi tesi e la concentrazione da ritrovare. Quando si riparte, la tensione è alle stelle: quei tre minuti rimanenti più recupero diventano un inferno per i Blues e la scintilla per la rimonta del Benfica.
Il gol che aveva illuso il Chelsea di aver già messo in cassaforte la partita è arrivato da Reece James, capitano e simbolo dei Blues. Al 64', da posizione impossibile, scaglia una punizione tesa e precisa che sorprende Trubin, infilandosi all’angolino.
Un gioiello balistico, un colpo da fuoriclasse che ha piegato la resistenza del Benfica, almeno fino alla sospensione. La magia di James resterà comunque uno dei momenti più iconici di questa maratona calcistica.
Ángel Di Maria non poteva scegliere un palcoscenico più folle per salutare l’Europa. A pochi giorni dal ritorno al Rosario Central, il Fideo segna il rigore che tiene vivo il Benfica, regalandogli un barlume di speranza.
Con freddezza da veterano, spiazza il portiere e mette a segno il suo 51° gol in maglia lusitana. È il quarto gol nel torneo, che lo consacra capocannoniere momentaneo del Mondiale per Club.
Dopo un primo tempo in ombra, Di Maria si trasforma nell’uomo della provvidenza, ricordando al mondo perché per anni è stato protagonista in Champions e nei grandi palcoscenici.
Ma la magia dura poco: nei supplementari, la sua squadra crolla e lui saluta l’Europa tra lacrime, rabbia e orgoglio. Una fine da fuoriclasse, comunque vada.
Il rigore di Di Maria avrebbe potuto portare la gara ai rigori e trasformare la partita in un’epica ancora più grande.
Ma ai supplementari, l’equilibrio si rompe subito: il Benfica resta in dieci e il Chelsea, dopo aver tremato, sfonda la diga. Nkunku firma il 2-1 approfittando di una disattenzione difensiva, scatenando l’urlo liberatorio dei tifosi Blues.
Da lì in poi il Benfica cede fisicamente e mentalmente: Pedro Neto raddoppia in contropiede al 114', mentre Dewsbury-Hall chiude i giochi tre minuti dopo, mettendo il sigillo su una notte che sembrava infinita.
I supplementari si trasformano così in una passerella trionfale per la squadra di Maresca, capace di rialzarsi dopo il brivido del pareggio e di mostrare un cinismo spietato.
Gianluca Prestianni entra in campo per dare freschezza e dinamismo al Benfica, ma la sua partita si trasforma in un incubo.
Già ammonito, si prende un secondo giallo ingenuo a inizio supplementari, lasciando la squadra in dieci nel momento più delicato.
Una follia che condanna i lusitani, costretti a fronteggiare l’assalto del Chelsea con un uomo in meno e le gambe ormai stanche dopo la lunga attesa e la battaglia dei tempi regolamentari.
L’ingenuità di Prestianni pesa come un macigno: la sua espulsione è la svolta che spiana la strada al Chelsea verso la goleada finale. Una macchia pesante per il giovane talento, che ora dovrà convivere con l’amarezza di aver lasciato i compagni nei guai.
Dopo aver rischiato la beffa e aver subito la rimonta lampo del Benfica, il Chelsea si riprende il palcoscenico e chiude il match con autorità.
La squadra di Maresca si dimostra cinica, preparata mentalmente e tecnicamente superiore nei momenti decisivi.
I Blues volano così ai quarti di finale dove affronteranno il Palmeiras, una delle rivelazioni del torneo, capace di stupire per organizzazione tattica e aggressività.
Per il Chelsea si tratta di una sfida tutt’altro che semplice: serviranno concentrazione, ritmo e meno blackout per evitare di complicarsi la vita come contro il Benfica. Ma la qualità e la profondità di rosa lasciano ben sperare: se Maresca saprà tenere alta la tensione, i Blues possono sognare la finale e un titolo mondiale.
📸 FEDERICO PARRA - AFP or licensors