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·28 November 2024

Che fine ha fatto… Luigi De Rosa

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Luigi De Rosa ha legato in maniera indissolubile il suo nome al campionato di Serie B: con 373 presenze è il 16′ calciatore con più presenze in cadetteria. Addirittura è il secondo in classifica se si guarda al numero di stagioni in cui ha preso parte: 15. Calciatore dall’elevato tasso tecnico, ha principalmente calpestato le zone attinenti al centrocampo, risultando però utile ed efficace anche a ridosso dell’attacco. Parliamo di un giocatore dall’enorme duttilità tattica, che in carriera vanta anche il “record” di aver indossato tutti i numeri dal 2 all’11 e di essere tornato utile ai suoi allenatori in tutti i ruoli del campo. Da barese, con la maglia biancorossa, ha fatto sognare la sua gente tanto da conquistarsi il soprannome di “Piccolo Maradona“.

È cresciuto nelle giovanili della squadra della sua città e, dopo tre stagioni con la Primavera con cui da capitano ha sollevato anche la Coppa Italia, è stato promosso in prima squadra. A credere in lui è stato Enrico Catuzzi, che in quella stessa stagione, 1981-82, lo ha utilizzato in ben 35 partite. Tutt’ora quella squadra viene ricordata come “Il Bari dei baresi”, una delle squadre più belle transitate per la Puglia, che ha sfiorato la Promozione in Serie A per soli due punti. La successiva stagione gli è costata però la retrocessione in Serie C1.


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È tornato in cadetteria nel 1984-85, con la maglia del Pescara. Catuzzi, alla guida del Delfino, lo ha voluto anche a Pescara e dopo un lungo tiro e molla è riuscito ad averlo in rosa. La prima stagione si è confermata buona, con il barese che ha dato un contributo sostanziale per il raggiungimento del 7′ posto finale. Ha passato in biancoazzurro altre due stagioni, fino al 1987, dove da regista e da ala destra è riuscito a contribuire alla promozione del Pescara in Serie A. Nella sua esperienza abruzzese, un gol in particolare è rimasto nella storia del calcio italiano. Nel 1985-86, nel corso del derby contro la Sambenedettese, De Rosa ha realizzato un gol su pallonetto con un colpo di testa da 40 metri.

Il vero amore della sua vita calcistica, però, è arrivato successivamente. Per la stagione 1987-88 Gianni Di Marzio lo vuole a tutti i costi nel suo Cosenza e De Rosa ha deciso di scendere di categoria. In un solo anno insieme hanno raggiunto la Promozione in Serie B, sfiorando poi la Serie A l’anno successivo, sfuggita per via di una classifica avulsa. A Cosenza ha giocato con alcuni dei calciatori più forti transitati in rossoblù: da Bergamini a Padovano, da Signorelli a Marulla. Con i quali ha sfiorato in più occasioni la Serie A. Qui ha contribuito a costruire quello che tutt’ora viene considerato il Cosenza più forte di tutti i tempi, a cavallo tra il 1987 e il 1990. Ed è proprio a Cosenza che la sua duttilità tattica è esplosa definitivamente, arrivando a giocare con una certa efficacia anche da difensore centrale, oltre che in tutti i ruoli del centrocampo e della trequarti. Le nove stagioni cosentine sono state interrotte solo da una parentesi al Matera.

Ha chiuso la sua carriera da calciatore con la maglia del Castrovillari in Serie C2. Nella sua carriera ha totalizzato più di 500 presenze da professionista, arrivando a macinare i record di cui abbiamo prima scritto. Successivamente all’esperienza da calciatore, si è impegnato nel mondo del calcio sia da dirigente che da allenatore. Attualmente è il responsabile del settore giovanile del Rende.

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