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·16 Juli 2025

Caos urbanistica per il Comune di Milano: chiesto l’arresto di un assessore

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Scoppia il caso legato all’urbanistica per il Comune di Milano. La Procura di Milano ha infatti chiesto sei arresti, tra cui quello di Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune (che stava seguendo anche il dossier San Siro), in uno dei filoni dell’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica. I pm hanno proposto per Tancredi e un imprenditore i domiciliari, mentre per un ex presidente e un membro della commissione paesaggio e altri 2 costruttori, il carcere.

Le accuse a vario titolo sono corruzione e falso. Oggi, oltre a perquisizioni e acquisizioni, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf sta notificando agli indagati, tra cui l’imprenditore Manfredi Catella e l’archistar Stefano Boeri, la convocazione per gli interrogatori preventivi dal gip. Il gip Mattia Fiorentini, in base agli esiti degli interrogatori di garanzia, deciderà se accogliere le richieste della Procura o se rimodularle.


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Per Manfredi Catella la Procura di Milano ha chiesto i domiciliari. Catella è fondatore e ceo del gruppo Coima, in campo in progetti immobiliari importanti che stanno cambiando negli ultimi anni lo skyline della città, come Milano Porta Nuova, il Pirellino, lo Scalo di Porta Romana per le palazzine del Villaggio Olimpico e la Biblioteca degli Alberi, in zona Porta Garibaldi-piazza Gae Aulenti.

Tancredi avrebbe fatto parte con un suo “contributo” all’accordo “corruttivo” stretto tra Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio, e Federico Pella, “manager e socio della società di ingegneria J+S spa”, uno degli indagati per i quali la Procura ha chiesto il carcere. Lo si legge nelle imputazioni del decreto di perquisizione dei pm eseguito oggi dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano a carico di oltre 20 indagati.

Quel presunto patto corruttivo, secondo i pm, sarebbe stato “remunerato anche attraverso contratti di collaborazione e di partenariato di fatto”, da cui sarebbe conseguita una “totale messa a disposizione della funzione di Marinoni” nella Commissione a favore “degli interessi economici della J+S” su interventi edilizi. E Marinoni (anche per lui chiesto il carcere) avrebbe partecipato “ai conseguenti affari e guadagni”.

Marinoni, si legge ancora, avrebbe condizionato di conseguenza “le scelte amministrative di trasformazione urbanistica”, che passavano per la Commissione paesaggio, “condivise con l’assessore Tancredi, il quale dava un contributo alla realizzazione del patto corruttivo”.

Tancredi, per il quale i pm hanno chiesto i domiciliari, avrebbe agevolato “l’attività svolta da Marinoni in conflitto di interessi”, anche “riconfermandolo” al vertice della Commissione per il “2025-2029”. E pure “fornendo specifico supporto all’affare Nodi e Porte metropolitane, accordando il patrocinio del Comune di Milano e partecipando e stimolando incontri con gli operatori privati interessati alla realizzazione dei progetti urbanistici elaborati” dalla società di Pella e “dallo Studio Marinoni”. L’ipotesi di corruzione è contestata dal 22 dicembre 2021 fino ad oggi e a Tancredi sono contestate anche ipotesi di falso e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Inoltre, Tancredi avrebbe ricevuto “gli investitori nei suoi uffici, per partecipare insieme a Marinoni”, presidente della Commissione paesaggio, “alle loro trattative”. E in “tali contrattazioni su quantità di volumi e superfici, confidando nell’appoggio del sindaco Sala, per una rapida e concreta attuazione, suggeriva il ricorso ad accordi di Ppp”, ossia di partenariato pubblico-privato, che “fissassero quote di Ers”, edilizia residenziale sociale, “atte a ‘giustificare’ l”interesse pubblico’ degli interventi” immobiliari e “a ‘smarcare i piani attuativi’, anche per gli edifici di elevata altezza”.

Nelle carte si parla di uno “studio”, passato per l’approvazione di una delibera di Giunta del 12 gennaio 2023, proposta dallo stesso Tancredi, e conferito proprio allo “studio Marinoni” su “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”. Uno “studio” finalizzato, secondo i pm, “a un’operazione di vasta speculazione edilizia gestita da Marinoni e Tancredi sui tavoli istituzionali”. Il tutto “attraverso una ‘strategia’ urbanistica di pianificazione di dettaglio di estesissime aree del territorio di Milano” e sugli “svincoli” tra la città e l’hinterland.

Image credit: Depositphotos

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