Bologna, Immobile si presenta: “Avevo bisogno di nuovi stimoli” | OneFootball

Ciro Immobile è tornato in Italia: vestirà la maglia del Bologna e promette gol, specialità della casa. Di seguito, le sue parole alla conferenza di presentazione con i rossoblù.

Era nell’aria, ora è ufficiale: Ciro Immobile è un nuovo giocatore del Bologna. Prima l’approccio, poi l’affondo, infine la firma e la presentazione. Tutto in pochi giorni, il che testimonia un desiderio comune: attaccare le zone nobili della classifica di Serie A. Verbo su cui l’attaccante classe 1990 ha costruito una carriera alquanto redditizia, fatta di gol e forza. Un monito per l’intera piazza, che sogna appresso al suo nuovo bomber. Anzi: al suo nuovo Re.

Bologna, la presentazione di Immobile

Sulla scelta Bologna:

“Mi sento ancora stimolato per il campionato italiano, avevo bisogno di nuovi stimoli. Quando ho ricevuto questa offerta non ho dovuto pensarci troppo, ho visto come ha giocato negli ultimi anni e mi è bastato. Porto tanta esperienza e spero di aiutare la squadra e il mister“.

Stimoli:

“Cosa intendo per nuovi stimoli? Mi mancavano piccoli aspetti come i tifosi che mi caricavano prima delle partite“.

L’attaccante ex Lazio ha anche commentato la possibile staffetta con i suoi pariruolo: Santiago Castro e Thjis Dallinga:

“Io penso che Castro e Dallinga siano forti e giovani, non penso che devono avere ulteriori pressioni con il mio arrivo. Io ho la fortuna di seguire il loro entusiasmo, così come loro possono imparare da me altre cose come la mia voglia di fare nonostante l’età“, ha proseguito.

A tutto Immobile: le sue parole sulla Nazionale

Sull’obiettivo Mondiale:

“Lo storico del Bologna per gli attaccanti azzurri è importante come ha detto il direttore. In passato ho fatto di tutto per scalare le classifiche, non voglio essere come loro ma sto cercando di ripetere almeno i loro passi. Giocare i Mondiali per me sarebbe la realizzazione di una grande stagione con il Bologna in ogni singolo aspetto quotidiano“.

Sulla possibile chiamata in Azzurro:

“Gattuso non mi ha chiamato, ma tutto passa da quello che farò nel campo. Se ho chiamato qualcuno prima di scegliere il Bologna? A differenza di Baggio e Signori a me sono bastate le partite che ho visto e qualche chiamata con il direttore e l’allenatore“.