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·14 Januari 2025
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Reda Belahyane ha parlato dei suoi primi mesi con il Verona a La Repubblica. Il centrocampista è nel mirino di Lazio e Milan.
AMICI IN SERIE A – «Con Dembélé del Torino e Da Cunha del Como ci conosciamo da bambini e sono gli unici di cui ho la maglia. Di solito non la chiedo neanche a chi ho ammirato, tipo Lobotka e Nico Paz».
INFANZIA NELLE PERIFERIE DI PARIGI – «Ha che il calcio è uno dei pochi modi per uscirne. E si gioca ancora per strada. A 9 anni ero già in una squadra, ma non ho mai smesso di giocare con gli amici: correvo dietro al pallone dalle 10 del mattino alle 11 di sera. Il calcio da marciapiede rimane una scuola straordinaria, certi trucchi li puoi imparare solo lì».
MAROCCO AL POSTO DELLA FRANCIA – «Perché sono marocchino di sangue, cultura, famiglia, radici, adoro il cibo marocchino e il mio sogno è sempre stato giocare nel Marocco».
ADDIO AL NIZZA – «Ho avuto una discussione con il ds, mi ha detto che non avevo speranze di giocare. L’allenatore era Farioli, che mi ha chiesto di avere pazienza perché i titolari a centrocampo li aveva, ma io l’ho avvertito come un tappo alla mia crescita».
VERONA – «Amo la pazienza, ma di più giocare. Il Verona mi seguiva da un po’, il progetto mi è piaciuto subito e Zanetti mi dà fiducia e mi parla tanto. La serie A, poi, è più complicata della Ligue 1, ci sono tanti campioni: sfidarli mi aiuterà a crescere, così come allenarmi con i miei compagni Serdar, Duda e Dani Silva».