Barcellona Borussia Dortmund: le tre cose che non hai notato del match di Champions League | OneFootball

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·9 April 2025

Barcellona Borussia Dortmund: le tre cose che non hai notato del match di Champions League

Gambar artikel:Barcellona Borussia Dortmund: le tre cose che non hai notato del match di Champions League

Ecco le tre curiosità sulla sfida Barcellona Borussia Dortmund: partita valida per il quarto di finale d’andata di Champions League

Barcellona-Borussia Dortmund è terminata con un verdetto inequivocabile: 4-0. Qualche rammarico per gli sconfitti, che un gol nei finali dei due tempi avrebbero potuto farlo. Grande entusiasmo per i vincitori, che viaggiano alla media di più di 3 gol a partita e non si smentiscono mai. Ecco tre episodi minori da ricordare

  • Fame. Nei primi minuti il Barcellona sembra volere e potere fare dell’avversario un solo boccone e trangugiarlo con poche masticate. In realtà il risultato non si sblocca, ma il ragazzo che quando sorride ti conquista sembra letteralmente scatenato. Stiamo parlando ovviamente di Lamine Yamal, lo vedi che pesta la linea esterna come se fosse quello il suo habitat e, improvvisamente, materializzarsi in zone dove poter calciare verso la porta. Al minuto 8 è già arrivato al terzo tiro, che la dice lunga sulla voglia di divorare i tedeschi. Nessun gol, e non sarà neanche lui dopo ad avere voce in capitolo sul gol che sblocca la partita. Ma un sinistro a giro che non ruota abbastanza parato, un numero con elastico per un tentativo da posizione troppo defilata e una botta dal limite piuttosto imprecisa denunciano comunque quel che si dice, spesso, dei giovani e non necessariamente su un campo di calcio: si vede che ha fame. Ed il suo calcio, è evidente, è materia per palati fini.
  • Tiki-taka. Diciamolo pure: è difficile – dura da un bel po’, dal tempo in cui da queste parti hanno deciso di cambiare il calcio – osservare dieci giocatori di movimento in blaugrana e non pensare che in qualche momento, appena scatta la voglia, non si abbandonino rispolverare il famoso tiki-taka che oggi non si fa più. Poco prima dell’ora di gioco è indicativo l’applauso a scena aperta del pubblico per un’azione insistita a ridosso dell’area tedesca: ogni volta che tentano una giocata decisiva e perdono palla, la vanno a riconquistare prontamente e fermano il gioco, per riposizionarsi pazientemente e lavorare ai fianchi l’avversario. Ma che i tempi siano cambiati (per sempre?) lo si nota perché il fraseggio è molto più ampio di quando c’erano Loro (Xavi, Iniesta, Messi, ecc.). E Balde decide di partire e buttare un cross in mezzo, bloccato da Kobel, cosa che una volta era proibita.
  • L’ex portiere. Si era ritirato, è tornato e, forse, Szczesny non fa più il portiere comunque. Lo si capisce quando esce dall’area per respingere con i piedi un’incursione del Borussia e non spazza. Stoppa, finta, palla in mezzo a due, come un difensore dal piede delicato e dalla visione di gioco pulita. Boato dello stadio, ovviamente, ad accompagnare il tutto.
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