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·17 Februari 2025

Abuso di posizione dominante nei tornei giovanili: il TAR annulla la multa da 4 milioni alla FIGC

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È nulla la maximulta da oltre 4 milioni di euro inflitta dall’Antitrust nel giugno scorso alla FIGC, accusata di abuso di posizione dominante. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza. Secondo l’Authority la Federazione avrebbe abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico per escludere gli E.P.S.-Enti di Promozione Sportiva e limitare la loro attività nel settore delle competizioni calcistiche amatoriali.

Tutto iniziò con una comunicazione con la quale un EPS segnalò presunte condotte distorsive della concorrenza, sostenendo che la FIGC, operatore in posizione dominante nell’organizzazione di competizioni calcistiche a carattere agonistico, aveva perseguito l’obiettivo di estendere la sua posizione anche ai tornei ludico-amatoriali.


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Il Tar, preliminarmente soffermandosi sull’evoluzione giurisprudenziale in tema di abuso di posizione dominante nonché sul fatto che nessuno dei suoi Comunicati Ufficiali sia stato mai impugnato da alcuna società affiliata alla FIGC o doppiamente affiliata alla stessa FIGC ed anche ad un EPS, ha ritenuto che “non è fondatamente contestabile l’intenzionalità dell’operato ‘ostruzionistico e/o dilatorio da parte della FIGC nella stipula delle Convenzioni, che ha determinato di fatto l’impossibilità per gli EPS di svolgere attività agonistica di prestazione a livello giovanile, precludendo del tutto a questi ultimi l’accesso a tale mercato'”; in sostanza “è indimostrato l’assunto secondo cui ‘la strategia abusiva della FIGC si è realizzata, in primo luogo, nel mercato dell’organizzazione di manifestazioni giovanili a carattere agonistico, dove la Federazione, attraverso la mancata stipula delle Convenzioni, ha precluso agli EPS l’accesso a tale mercato, rendendo di fatto non contendibile la propria posizione dominante ivi detenuta”.

Quanto alla motivazione a sostegno della rilevata violazione di abuso di posizione dominante, dopo alcune considerazioni in chiave ricostruttiva, i giudici sono arrivati a concludere che “Immotivatamente l’AGCM ha ritenuto che la definizione dell’attività agonistica, basata solo sull’età e non su criteri prestazionali oggettivi, sia stata strumentalmente finalizzata ad incidere sul mercato concorrenziale della libera organizzazione degli eventi sportivi, sostanzialmente imponendo una barriera in ingresso al mercato”; e “I riscontri econometrici depongono in senso diametralmente opposto agli assunti sui quali è stata formulata la contestazione di abuso di posizione dominante”. La conclusione: ricorso accolto e sanzione annullata.

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